martedì 16 Dicembre 2025

Bambole in manutenzione

Con ritocchi che non si notino

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Purché non si veda

“Io rifatta? Neanche per idea”. Prima regola: il ‘ritocco’ non si deve vedere. Il mercato della medicina estetica in Italia sta vivendo una fase di trasformazione che riflette un cambiamento profondo nelle aspettative dei pazienti. E’ l’era dell’accettazione estetica, con incrementi di trattamenti superiori al 20% in Italia, ma anche della crescente diffidenza verso i ritocchi. Ed è così che, dai 757mila trattamenti effettuati nel 2025, emerge un dato: molto diffuso fra chi si rivolge alla medicina estetica è il desiderio di non apparire ‘rifatto’. Il fenomeno riguarda soprattutto professionisti, manager e imprenditori, che tendono a cercare risultati naturali e impercettibili. Questo fenomeno, secondo gli esperti che lo definiscono come ‘medicina estetica invisibile’, sta ridefinendo il settore, allontanandolo dagli stereotipi del passato.

“C’è un crescente timore del giudizio sociale”, spiega, confermando la tendenza, Pietro Carlomagno, esperto in medicina estetica e co-fondatore del Centro Medico ‘Forma Sana’ insieme ad Alessandra Patti, ozonoterapista e medico estetico. “I nostri pazienti vogliono vedere risultati concreti – più energia, meno stress, un aspetto più fresco – ma senza che colleghi o conoscenti si accorgano che hanno fatto ricorso a trattamenti di medicina estetica”. Questa esigenza ha portato alla creazione di approcci nuovi, come programmi pensati “specificamente per professionisti sempre più impegnati che necessitano di soluzioni discrete ed efficaci”.

Medicina estetica e anti-aging
Il mercato globale dei trattamenti non invasivi, che – si legge in una nota – raggiungerà i 15,23 miliardi di dollari nel 2025, con un tasso di crescita annuale del 10,93%, riflette questa evoluzione. Non si tratta più solo di correggere inestetismi, ma di creare percorsi che combinino medicina estetica e anti-aging per affrontare le cause profonde dello stress e dell’invecchiamento precoce tipici delle professioni ad alta intensità: “Abbiamo recentemente avuto come paziente una professionista molto presente nel mainstream e sui social – racconta Patti – che è venuta da noi proprio perché non voleva fare filler e botulino tradizionali, ma cercava qualcosa di gentile che non bloccasse il viso e che le persone non potessero identificare come intervento estetico. E’ la filosofia che stiamo sviluppando”.

Nuovo approccio
Il nuovo approccio si basa su una valutazione completa dello stato di salute del paziente durante la prima visita, costruendo programmi personalizzati che vanno oltre il singolo trattamento, illustrano gli esperti. Obiettivo: creare una trasformazione progressiva che tocchi sia l’aspetto energetico che quello estetico, “senza risultare artificiale o evidente”. Elemento chiave, spiegano, è l’integrazione tra trattamenti in studio e mantenimento domiciliare: “Non è sufficiente fare un trattamento isolato – puntualizza Carlomagno – Bisogna creare un percorso che includa medicina estetica, anti-aging e skincare personalizzata. Solo così si possono ottenere risultati duraturi e naturali che non tradiscono l’intervento medico”.

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