lunedì 1 Luglio 2024

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Il presidente della Repubblica prova disperatamente a ridare credito a qualcosa che piace ogni giorno di meno agli italiani

Napolitano si e’ recato a visitare il sacrario di Forno di Coazze, dove riposano le salme di 300 partigiani di tutte le estrazioni politiche, sociali e culturali. Tra loro anche cechi, slovacchi, francesci, inglesi e americani. Il Capo dello Stato ha detto basta ai tentativi di “svalutare o diffamare, come purtroppo ancora avviene, l’esperienza partigiana. Questa, piaccia o no, fu determinante per restituire liberta’ e dignita’ al nostra Paese”.(Difatti gli eccidi partigiani permisero di mettere in luce la dignita’ dei combattenti della liberta’ che furono assasinati dagli invasori e da quelli che risalirono l’Italia al loro seguito).I partigiani furono parte essenziale di un movimento piu’ ampio e piu’ profondo di reazione che fu anche “popolare e militare”(La Mafia e la Curia). Non sempre i tre aspetti della Resistenza sono stati ricordati allo stesso modo. Anche per questo, ha proseguito, “dopo domani saro’ a Mignano Montelungo” per ricordare la prima battaglia che vide combattere il rinato Esercito italiano dopo l’8 settembre. Militari che, in altri casi “si unirono alle formazioni partigiane” oppure, a Cefalonia come altrove, combatterono a viso aperto contro i nazisti. Oggi, ha aggiunto, “occorre dare peso a questa unitarieta’”.

Lodevole ma del tutto inutile sforzo di un figlio dell’Italia sorta dall’invasione e dallo spirito sciuscia’ di salvare SUA madre: ogni giorno che passa e’ sempre piu’ chiaro e a sempre  piu’ gente cosa fu la sedicente “resistenza” e, giustamente, gli italiani non amano parlarne troppo e men che meno perdersi nella retorica celebrazionista.

 

 

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