venerdì 19 Luglio 2024

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Il presidente della Corte Costituzionale sostiene il blocco delle intercettazioni

Il governo fa bene a porre la fiducia sul disegno di legge delle intercettazioni, in questo caso è necessario più che opportuno: non ha dubbi il presidente emerito della Corte costituzionale Annibale Marini sulla decisione presa dal Consiglio dei ministri.
Perché è necessario porre la fiducia?

Si tratta di tutelare un diritto fondamentale. Una volta che le intercettazioni hanno causato una ferita, questa non si rimargina. L’abitudine è di valutare il danno della diffusione e ce la prendiamo di solito con i giornali e i giornalisti. Il problema invece ha due aspetti. Un primo problema è quello della legittimità di una intercettazione, della costituzionalità di disporre una intercettazione. Questo significa, come ho detto altre volte, impedire alla persona di parlare. Se io temo di essere ascoltato ogni volta che parlo al telefono, questo mi indurrà a parlare sempre meno. Mi costringerà a limitare la mia libertà. Questa è la prima ferita che viene inferta da una intercettazione. Poi ce n’è un’altra. C’è il problema della diffusione e della tutela della privacy. Quello è un diverso problema, riguarda la diffusione di una notizia acquisita legittimamente o illegittimamente si vedrà.
Limitando le intercettazioni i magistrati lamentano che venga loro sottratto uno strumento essenziale di indagine: è giusto?

Certo, viene ridimensionato uno strumento di indagine di cui è stato fatto uso e abuso. Guardi che siamo di fronte a quella che definirei una emergenza nazionale. Anche all’epoca di Cesare Beccaria c’era la tortura come consueto strumento di indagine. Ma oggi in uno Stato di diritto che si definisce democratico la tortura non è ammessa anche se in alcuni paesi non certamente democratici viene usata ancora. Deve essere chiaro che l’intercettazione viola un diritto primario, una libertà fondamentale della persona.
In quali casi sono ammissibili?

Soltanto in casi gravi ed eccezionali e per aggiungere all’indagine elementi che già sono acquisiti. Non per cercare reati. E’ un problema di bilanciamento. Per disporre le intercettazioni dovrebbero essere disposte per reati molto gravi, dovrebbero servire a completare una prova e dovrebbero essere limitate nel tempo. Ora fa bene il governo a porre la fiducia perché il dibattito va avanti da anni e lungo differenti legislature e non c’è nessuna strozzatura. E’ una emergenza. Bisogna decidere. Se dopo sarà necessario non bisogna aver paura di fare delle correzioni.

Intervista fatta da Mario Coffaro

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