venerdì 19 Luglio 2024

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Il Papa rinnova il legame con il “popolo eletto”

MEMORIA COMUNE – “Sulle alture del monte Nebo – ha detto papa Ratzinger – la memoria di Mosè ci invita ad innalzare gli occhi, a guardare con fede e speranza al futuro che Dio ha in serbo per noi e per il mondo intero. Sin dai primi tempi i cristiani sono venuti in pellegrinaggio ai luoghi associati alla storia del Popolo eletto, agli eventi della vita di Cristo e della Chiesa nascente”. “Qui, sulle orme degli innumerevoli pellegrini che ci hanno preceduto lungo i secoli – ha aggiunto – siamo spinti quasi come una sfida, ad apprezzare più pienamente il dono della nostra fede e a crescere in quella comunione che trascende ogni limite di lingua, di razza, di cultura”. E ha poi specificato: “L’antica tradizione di pellegrinaggio ai luoghi santi ci ricorda inoltre l’inseparabile vincolo che unisce la Chiesa al popolo ebreo”. Dopo aver ricordato che fin dagli inizi la Chiesa ha commemorato le “grandi figure dell’Antico Testamento” “quale segno di apprezzamento per l’unità dei due Testamenti”, il Papa ha auspicato: “Possa l’odierno nostro incontro ispirare in noi un rinnovato amore per il canone della Sacra Scrittura e il desiderio di superare ogni ostacolo che si frappone alla riconciliazione tra cristiani ed ebrei”.

RELIGIONE SFIGURATA SE SERVE LA VIOLENZA – Spesso è “la manipolazione ideologica della religione, talvolta per scopi politici, il catalizzatore reale delle tensioni e delle divisioni e non di rado anche delle violenze nella società”. E’ la denuncia del papa, davanti ai capi religiosi musulmani, al Corpo diplomatico e ai rettori delle università giordane, all’esterno della moschea Al-Hussein di Amman. E’ questo il primo grande incontro interreligioso del viaggio papale in Terrasanta. “La religione viene sfigurata quando viene costretta a servire l’ignoranza e il pregiudizio, il disprezzo, la violenza e l’abuso”, ha ribadito il papa nel discorso in occasione della benedizione della prima pietra della università del patriarcato latino di Madaba, il quartiere cristiano di Amman. “Qui – ha proseguito – non vediamo soltanto la perversione della religione, ma anche la corruzione della libertà umana, il restringersi e l’obnubilarsi della mente. Evidentemente, un simile risultato non è inevitabile. Senza dubbio, quando promuoviamo l’educazione proclamiamo la nostra fiducia nel dono della libertà. Il cuore umano può essere indurito da un ambiente ristretto, da interessi e da passioni. Ma ogni persona è anche chiamata alla saggezza e all’integrità, alla scelta basilare e più importante di tutte del bene sul male, della verità sulla disonestà, e può essere sostenuta in tale compito”.

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