venerdì 19 Luglio 2024

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   In sei giorni ha ucciso quattro persone, tra cui un’anziana di 80 anni, e ferito gravemente una ragazza di 15. Gira su una vettura sportiva di lusso, un Suv, e lo sceriffo Bill Blanton lo considera un “serial killer”. Non si sa se uccida a scopo di rapina o altro, e decine di agenti gli danno la caccia. Ma si teme che uccida ancora, e la città di Gaffney nella Carolina del sud, a 80 km da Charlotte, la capitale, vive nel terrore. Alla sola vista di un “Suv”, dice lo sceriffo, “la gente si chiude in casa e ci telefona”. Mentre l’America celebra la Festa dell’indipendenza con parate e fuochi d’artificio, Gaffney è blindata. Nella sua storia ci sono pochi delitti, ma non ha mai dimenticato che nel ’68 un altro “serial killer” strangolò quattro donne in pochi giorni, prima di essere catturato. “Rivive l’incubo di allora” dichiara Harvey Peeler, un politico locale. “Le porte sono sprangate, nessuno cammina per istrada, molti salgono in auto armati”.

DIFFUSO L’IDENTIKIT – Lo sceriffo, che ha affisso ovunque l’identikit dell’assassino, chiede a tutti di portarsi dietro il cellulare e dare l’allarme al primo segno sospetto. L’identikit del killer del Suv è stato ricostruito grazie alla moglie della prima vittima. Domenica scorsa, il killer bussò all’uscio di una cascina dicendo di volere acquistare della frutta. Susan Cash lo fece accomodare e lo lasciò solo con il marito Kline per andare in città. Al suo ritorno, trovò il consorte morto, in un bagno di sangue.

GLI ALTRI OMICIDI – Il killer colpì di nuovo il mercoledì successivo: entrò nella casa di Hazel Linder di 80 anni e la uccise con la figlia Gena di 50. Il giorno dopo, a meno di un km dall’ufficio dello sceriffo, assassinò Stephen Tyler, un negoziante, e ferì la figlia. Sul colore e la marca del Suv le testimonianze divergono e sinora i posti di blocco si sono rivelati inutili. Il killer sembra relativamente giovane, porta un berretto e una giacchetta, e sembra venire da lontano. Lo sceriffo lo ritiene un sadico: “Per rapinare le vittime non ha bisogno di uccidere, spara loro a sangue freddo. E se ha bisogno di soldi, perché non rapina una banca? Lo farebbe se fosse un gangster”. Un gangster come John Dillinger negli Anni trenta, portato sullo schermo proprio in questi giorni da Johnny Depp nel film “Nemico pubblico”. Lo sceriffo è certo che il killer del Suv sarà catturato e che l’incubo finirà come finì quello dello strangolatore del ’68. Lo strangolatore, Lee Roy Martin, sfidò la città, telefonando al giornale locale: “Ho assassinato due donne, ne troverete i cadaveri in un bosco – disse. – Ne assassinerò altre finché non mi abbatterete da quel cane che sono”. Gli agenti lo scovarono, non lo abbatterono, e Marvin venne condannato all’ergastolo. Morì accoltellato in carcere nel ’72 per un regolamento di conti tra killers.

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