giovedì 26 Dicembre 2024

RUMSFELD INFASTIDITO : “NON FATEMI PERDERE TEMPO CON STE’ TORTURE!”

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Parole dolci tra Kerry e Nader. Incontro tra il candidato democratico alla Casa Bianca e quello indipendente, senza promesse né ostilità FRANCO PANTARELLI NEW YORK Non ci sono state né richieste né promesse.


Nuove foto dal ‘gulag’ di Abu Ghraib aggiungono orrore all’orrore ma Donald Rumsfeld si lamenta perché l’inchiesta sullo scandalo delle torture «distrae l’attenzione da quanto sta succedendo in Iraq e in Afghanistan».


Rumsfeld è stato convocato oggi per la seconda volta in Senato per una nuova audizione a porte chiuse al fianco dei generali John Abizaid e Ricardo Sanchez. «Non voglio dire che non dovrebbe succedere, è un guaio, ma così è la vita», ha detto il capo del Pentagono osservando che la transizione in Iraq è arrivata a un punto cruciale e che «c’è molto lavoro da fare» mentre «un numero enorme di noi sta passando un sacco di tempo su questo argomento».


RUMSFELD, MYERS, ABIZAID DA BUSH


L’inchiesta in Congresso va avanti: «Arriveremo fino in fondo», ha detto il presidente della Commissione Forze Aremate John Warner. Dopo l’audizione Rumsfeld e Abizaid, con il capo di stato maggiore Richard Myers, hanno fatto rapporto alla Casa Bianca a George W. Bush. E’ facile immaginare che si sia parlato della situazione in Iraq e dello scandalo degli abusi compiuti da militari americani a detenuti iracheni. Ieri in Congresso il Pentagono ha fatto sapere di aver trovato un nuovo compact disc con nuove foto di cui sta valutando l’autenticità. Ma altre immagini, del pacchetto già visionato dai senatori la scorsa settimana, continuano a uscire sui media. Due le ha diffuse la rete Abc: mostrano Sabrina Harman e Charles Graner, due militari implicati nello scandalo che sorridono davanti all’obiettivo piegandosi sul cadavere di un iracheno morto per le percosse subite. Guy Womack, l’avvocato di Graner, ha definito le foto «umorismo da galera».


Il cadavere ritratto nelle foto è quello di Manadei al Jamaidi, considerato al momento dell’arresto un detenuto di «alto valore» per i rapporti con l’insurrezione irachena. Jamaidi arrivò a Abu Ghraib il 4 novembre da Camp Cropper, un centro di detenzione vicino all’aeroporto di Baghdad dove la Cia ‘trattava’ i fedelissimi di Saddam e chiunque potesse dare informazioni sulle armi di distruzione di massa. Lo avevano scaricato lì le forze speciali della Marina, i Navy Seals.


DIPARTIMENTO GIUSTIZIA APRE INCHIESTA


Le ultime ore di Jamaidi sono oggetto di controversie: la Abc ha riportato la ricostruzione fatta dal soldato Jason Kernner, un testimone all’interrogatorio a Abu Ghraib secondo cui l’iracheno sarebbe arrivato in buone condizioni e sarebbe poi morto dopo essere stato portato nelle docce della prigione. Kenner ha detto di aver visto il cadavere di Jamaidi impacchettato nel ghiaccio mentre scoppiava una ‘rissa’ tra agenti della Cia e uomini dell’intelligence militare su chi avrebbe dovuto disfarsi del corpo. Il Dipartimento della Giustizia ha aperto un’inchiesta. Secondo fonti dell’amministrazione Jamaidi potrebbe non essere arrivato a Abu Ghraib in buono stato. L’uomo aveva un sacchetto sulla testa, che gli fu tolto solo quando, dopo un’ora di interrogatorio nelle doccie, il prigioniero si accascio’ per terra. «Solo allora chi interrogava si accorse che aveva grosse ferite alla testa», hanno riferito le fonti al quotidiano ‘Newsday’. Queste ferite sono visibili nelle immagini della Abc.


RUMSFELD, BIS AL SENATO


Continua intanto il dibattito sulla «frattura» nella catena di comando che ha consentito gli abusi sui prigioneri. Ieri in Senato, il generale Ricardo Sanchez aveva detto di non essere mai stato messo a conoscenza, e meno che meno di aver approvato, le «regole di ingaggio degli interrogatori», un ‘decalogo’ di nove possibili metodi intimidatori su detenuti che venne elaborato studiando anche il modello Afghanistan da una donna capitano dell’intelligence e venne poi affisso lo scorso ottobre sulle pareti della prigione di Abu Ghraib.


Nel corso della deposizione in Commissione Forze Armate sia Sanchez che il capo del CentCom John Abizaid e l’attuale comandante delle prigioni in Iraq Geoffrey Miller non

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