venerdì 19 Luglio 2024

“Non aveva princìpi”

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Cheney attacca Bush, colpevole di averlo silurato

       Dick Cheney, l’ex falco dell’amministrazione Bush, si sente tradito da “un uomo che pensava di principi”, rivelatosi nella realtà “un politico come tutti gli altri”. L’ex vicepresidente Usa rompe il silenzio e attacca in un libro che uscirà nel 2011 George W. Bush.
“Nel secondo mandato Cheney si è sentito tradito”, riporta il Washington Post. “Vedeva Bush scosso dai sondaggi negativi e dalle critiche dell’opinione pubblica. Pensava che si fosse corazzato contro i suoi consigli, che fosse diventato più conciliante”, ha detto al giornale un partecipante a una di molte conversazioni informali in cui Cheney ha discusso il libro di memorie che da tempo aveva annunciato.
“Mai chiedere scusa”. In pratica viste le accuse sulla conduzione della guerra in Iraq, Bush scelse una linea meno intransigente di quella voluta dal falco Cheney, il cui principio di fondo nel suo modo di far politica è sempre stato, scrive il Washington Post, “mai chiedere scusa, mai spiegare”. Invece Bush nell’ultimo periodo è parso recedere da questa linea, quasi che – appunto – volesse chiedere scusa, volesse spiegare.
La rottura definitiva dei rapporti c’è stata con il mancato intervento del presidente nei confronti di Lewiss Scooter Libby, l’ex capo del suo staff personale, arrestato e condannato nel 2007 per aver giurato il falso nell’ambito della appena avviata inchiesta sui segreti della Cia. Bush, nonostante le pressioni di Cheney, si rifiutò di concedere a Libby il suo perdono presidenziale. Per il vicepresidente Dick Cheney, ex fedelissimo, fu l’ultimo affronto.

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