La Cgil continua a fare politica e rivendica elemosine. I lavoratori alla ricerca della dignità perduta
Da Lettere a Corrado Augias
Repubblica Domenica 29 novembre 2009 pag.28
Ho 25 anni, laureata ma soprattutto umiliata
Lettera firmata
Vi scrive una persona che in questo momento sta versando lacrime, una persona che non piange quasi mai. Sono una 25enne cresciuta in una famiglia normale. Ho una laurea specialistica in Traduzione tecnico-scientifica, conseguita con il massimo dei voti. Perché credo nell’importanza della cultura. E credevo nell’utilità della laurea per trovare lavoro. Oggi piango perché sono stata umiliata e perché so che là fuori ci sono migliaia di ragazzi e ragazze nella mia stessa situazione. Perché pare non sia servito a nulla studiare seriamente per così tanto tempo. Ho sostenuto circa 30 colloqui, a 25 anni sono tanti. Stamattina l’ennesimo per un misero posto in un call center, part time. Uno squallore, una tristezza infinita, una ventina di bestie da macello, che anelano a 250 euro lordi al mese. Dopo le solite presentazioni individuali inizia la tiritera sull’azienda, sul lavoro, un pacchetto confezionato col fiocco, una pillola indorata. Appena mi informo sul tipo di contratto, sulla retribuzione, no, non vado bene, insomma sono scomoda. Non meritiamo di cadere così basso. Io voglio alzarmi ogni giorno, per andare a lavorare, crescere come persona ed essere utile al mio Paese.
(30/11/2009) – Le due mozioni presentate per il congresso della CGIL se ne fottono della condizione di questa ragazza e di milioni di altre ragazze e ragazzi nel suo stesso purgatorio di disperazione. La risposta al suo problema è l’abolizione della malvagia legge Biagi. Non viene chiesta.
Pietro Ancona
segretario generale della Cgil in pensione