La vergognosa offensiva elettorale prosegue. Dinamitata la sede del capogruppo di AN in Sardegna, Bruno Murgia, all’indomani dall’attentato a Livorno della sede elettorale del ministro Matteoli. Dopo l’attacco a Casa Pound e le aggressioni a Forza Nuova, un’altra tappa della rinata “strategia della tensione” messa in atto dai piccoli ras dell’ultrasinistra, a corto di proposte e in esaurimento di credibilità. Protetti da altri ras che fecero carriera sul sangue. degli avversari e dei seguaci.
Una bomba di medio potenziale e’ stata fatta esplodere intorno alla mezzanotte a Nuoro, in via San Nicolo’, all’ingresso dell’ufficio elettorale di Bruno Murgia, capogruppo di Alleanza Nazionale nel Consiglio regionale della Sardegna e candidato alle consultazioni regionali del 12 e 13 giugno.
L’attentato ha distrutto il portone d’ingresso danneggiando parte degli arredi interni e alcune auto parcheggiate nelle vicinanze. E’ avvenuto poche ore dopo il comizio tenuto in citta’ dal ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno. Murgia, a caldo, si e’ limitato a dichiarare: ”Non so cosa dire. Sicuramente ci hanno fatto un bel regalino. Non capisco perche’ siamo finiti nel mirino, ma continueremo serenamente il nostro lavoro senza farci intimidire”.
In mattinata l’attentato e’ stato rivendicato dai Nuclei proletari per il comunismo. Almeno questa e’ la sigla apparsa su un volantino trovato dagli inquirenti a pochi metri di distanza e del quale si sta valutando l’attendibilita’. Gli Npc sono comparsi nell’isola la prima volta il 17 gennaio del 2000 con un messaggio minaccioso, attribuendosi poi la paternita’ di 22 episodi, tra attentati e intimidazioni varie, l’ultimo il 13 aprile scorso con una bomba a basso potenziale fatta esplodere nel retro del locale notturno Smaila’s in Costa Smeralda.