La storia è nei dettagli. Quando Bush è andato dal Papa ha lasciato fuori dalla sala la valigetta nera con i codici di lancio dei missili nucleari. Ma vi sono anche altri dettagli che Bush a Roma non ha rivelato ai giornalisti. Le forze Usa stanno traslocando dal Nord Europa e il baricentro del potere navale della Us Navy sarà spostato in Italia. Il Quartier generale navale di Londra migrerà a Napoli. Il Comando della Sesta Flotta sorgerà a Taranto. La nuova “autostrada” militare Usa che passa per Milano-Solbiate Olona, Livorno-Camp Darby, Catania-Sigonella. E prevede l’ampliamento della micidiale base nucleare della Maddalena. Dietro i fumogeni della cronaca e la spettacolarità ecco i “dettagli” della visita di Bush.
L’Italia diventa punto di passaggio e “autostrada militare” con superbasi veloci per la guerra di movimento. Nessuna informazione è ufficialmente trapelata, ma si registrano interessanti novità. L’informazione più recente è quella delle ore 8.57 del 5 giugno 2004. L’esperto di questioni militari e strategiche Enrico Iacchia ha dichiarato a Radiotre (per informazioni: grr@rai.it) che in questi giorni – in cui l’attenzione focalizzata sulla guerra in Iraq e sulla visita di Bush a Roma – è passato in secondo piano il piano del Pentagono di ridislocare le sue forze in Europa, ritirando massicciamente i militari Usa dalla Germania e intendendo trasferire il comando navale Nato a Londra – “ormai fuori mano”, ha argomentato Iacchia – più a sud. Attualmente il quartier generale di Northwood, vicino Londra, è sede del Quartier generale delle forze navali della Nato nel Nord Europa. “Gli Stati Uniti avrebbero voluto spostarlo in Spagna, ma con Zapatero sono sorti dei problemi. E allora probabilmente andrà in Italia, forse a Napoli”, ha concluso Iacchia. L’Italia si appresta ad un potenziamento della presenza americana in alcuni punti strategici. Nuovi accordi, accordi da perfezionare, accordi da ratificare. Con il via libera dei due Presidenti sono ora lì quelle carte, sui tavoli che decidono il potenziamento del dispositivo militare Usa a Napoli e a Taranto.
Al centro ora c’è la grande questione del ridislocamento strategico da Londra a Napoli delle forze navali Usa, così come delineato dalle dichiarazioni di Enrico Iacchia. Cambia lo scenario strategico militare in cui si collocherà la più grande base navale della Nato nel Mediterraneo, cioè Taranto. Quando a febbraio abbiamo – documenti alla mano – parlato di trasferimento del comando della VI Flotta Usa da Gaeta a Taranto, pensavamo ad un “alleggerimento di Napoli”, come se Napoli e Gaeta “andassero in pensione”. E invece sembra che le cose si dirigano verso esiti che non avevamo previsto: da una prospettiva di ridislocamento a sud delle forze esistenti in Italia si passa ad un loro incremento e potenziamento per via dello spostamento complessivo verso l’Italia del baricentro militare navale americano. Lo spostamento da Napoli-Gaeta verso Taranto in realtà fa posto ad un corposo spostamento dal comando di Londra verso il Sud dell’Italia. E veniamo alle ripercussioni sulla base di Taranto, da poco diventata Nato con certificazione di alta prontezza d’uso HRF (che nessuna base turca ha). A Taranto Bush vorrebbe un’altra base