venerdì 19 Luglio 2024

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Cose russe e georgiane

Russia e Georgia hanno riaperto la loro frontiera terrestre, chiusa dal 2006. Il posto di frontiera chiamato in Russia Verkhni Lars e in Georgia Gola di Darial è stato riaperto alle 7 locali, le 4 in Italia. La riapertura della frontiera terrestre è un segno di disgelo fra i due paesi, dopo la guerra dell’agosto 2008.

Sorprendente? Non nel nuovo corso, basato sul rovesciamento delle alleanze, che ha visto Mosca e Tel Aviv stringersi da poco la mano, con tanto di condanna annessa di Teheran e di offerta putininana di apertura di un Museo dell’Olocausto a Mosca. E con il rilancio della “guerra patriottica” contro il fascismo.
Nella mazurka attuale contro l’Inghilterra in difficoltà, ecco che due rivali storici hanno trovato un accordo, facilitato, se non prodotto, dal passo indietro americano sullo scacchiere mondiale.
Sorpresi? Non bisognerebbe esserlo: in questo quadro tutti i “players” sono alleati e rivali di tutti gli altri e il quadro muta ogni giorno con una velocità inimmaginabile.
Allora? Pensiamo all’Europa e ai suoi interessi geopolitici ed energetici che non si possono comunque perseguire senza la nostra fermezza, anche nei confronti di chi ci è materialmente complementare, come la Russia.

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