venerdì 19 Luglio 2024

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I trasporti rincarano e le poste sono le peggiori d’occidente


Muoversi e viaggiare, a Caltanissetta, costa l’8,4% in più rispetto allo scorso anno: ad Aosta, invece, l’aumento ammonta a meno della metà, appena il 4%. A fare i conti del bilancio trasporti delle famiglie italiane è la Confartigianato, che mette insieme tutte le voci, vale a dire aerei e treni, ma anche l’acquisto dell’auto, la manutenzione e il carburante. Ad aprile scorso, dice lo studio, l’aumento medio nazionale è stato del 5,5% rispetto allo stesso mese del 2009, ma le differenze da regione a regione e da città a città sono rilevanti: il primato regionale spetta al Friuli Venezia Giulia (+6,6%), seguito dalla Sicilia (+6,3%) e dal Piemonte (+6,1%). A livello provinciale, invece, svetta appunto Caltanissetta, seguita da Pordenone (+7,9%) e da Trapani (+7,6%). Le grandi città si piazzano invece molto in basso in classifica: a Roma si spende il 4,1% in più rispetto allo scorso anno e a Milano il 5,1% in più. Prezzi al rallentatore, infine, ad Aosta, con un aumento del 4%. Tra Caltanissetta e Aosta, dunque, ci sono 4,4 punti di tasso di crescita: il maggiore tasso di inflazione del capitolo determina quindi, su base annua, una maggiore spesa di 192 euro per una famiglia della città siciliana rispetto a una del capoluogo della Val d’Aosta.
ITALIA MAGLIA NERA Volano i prezzi dei trasporti, delle assicurazioni, dei servizi postali, dell’acqua e della raccolta dei rifiuti, ma solo in Italia. Nel mese di aprile, secondo uno studio di Confartigianato, le differenze con la dinamica dei prezzi registrata nell’area euro in questi settori sono infatti “eclatanti”. L’Ufficio studi dell’associazione rileva una sensibile crescita “di alcuni servizi offerti in settori meno esposti alla concorrenza” e cita per esempio l’andamento dei trasporti aerei (+13,4% su base annua contro il -0,2% dell’area euro), di quelli ferroviari (rispettivamente +11,1% e +3,7%), dei servizi postali (+11,2% e +2,8%) e di quelli assicurativi (+7,1% e +3,6%). Ma anche della raccolta rifiuti (+6% a fronte del più contenuto +3,1% di Eurolandia) e dell’acqua potabile (+8% e +3,3%). Forte aumento (+7%), infine, anche per i pedaggi autostradali, dove però la comparazione a livello europeo non è possibile. Un pò a sorpresa, invece, l’unico settore dove l’Italia registra rincari più contenuti rispetto all’area euro è quello di carburanti e lubrificanti, cresciuti in un anno del 15,8%, contro l’aumento del 19,5% dell’Eurozona.

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