venerdì 19 Luglio 2024

Nun te reggae chiù

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Altro che Sanremo. Se c’era un festival, in Italia, che aveva la sua bella bandierina infilata sulla mappa degli appassionati di musica senza frontiere, era il Rototom Sunsplash di Osoppo, Udine. Un comune di tremila anime, che nelle estati dell’ultimo decennio è arrivato a contarne regolarmente 150mila. Un fiume umano, con affluenti da tutta Europa, sospinto dalla voglia di reggae verso un raduno tanto diverso dai consueti festival estivi, carichi di rockstar ma in fondo tanto simili a se stessi.
L’imperfetto è d’obbligo. Perché il Rototom non abita più qui. Dopo sedici edizioni in Friuli, che lo hanno reso il più grande raduno europeo dedicato alla musica e alla cultura reggae, il Rototom da quest’anno è patrimonio dell’offerta estiva spagnola. Si terrà dal 21 al 28 agosto a Benicassim, località costiera della “comunidad valenciana”, il luogo prescelto per vivere ancora dieci giorni di inconfondibile ritmo, chitarre sordinate, buone vibrazioni, dove coltivare la memoria di Bob Marley e celebrare i suoi successori. Che quest’anno rispondono ai nomi di Glen Washington, Queen Ifrika, Marcia Griffiths, gli italiani Africa Unite, Khaled e Alpha Blondy tra gli altri.
Da Benicassim, il direttore del festival Filippo Giunta descrive la scelta come dettata “dalla situazione politica in Italia, che chiude la porta agli stranieri e dove non si può esprimere la filosofia della tolleranza”. Un altro portavoce del Rototom, Fernando Roqueta, se la prende direttamente con Berlusconi. “Lui ne ha abbastanza di noi e noi di lui”.
 Il Rototom emigra verso luoghi meno ostili nei riguardi del reggae e della sua cultura. Che non è solo marijuana e antiproibizionismo, ma anche approfondimento della religione rastafari, antirazzismo, non violenza, armonia con l’ambiente.
Prima dell’evento di Benicassim, l’organizzazione ha voluto mantenere un legame con il Friuli condensando una due giorni gratuita, ribattezzata “Rototom Free”, dal titolo di una canzone dedicata alla vicenda del festival dalla reggae star Alborosie (in download gratuito sul sito ufficiale della manifestazione). Così il 2 e 3 luglio, al Parco del Cormor (Udine), si ritrovano in 30mila.
Per la musica, certo, ma anche per ascoltare Marco Travaglio discutere con Beppino Englaro del “Caso Italia”. Dove una tavola rotonda sulla letteratura migrante in lingua italiana accomuna Mihai Butcovan, Gabriella Kuruvilla, Tahar Lamri, Tommaso Cerno e Francesca Spinelli. Tutto questo in attesa – quando e se verranno archiviate le accuse – del ritorno a Osoppo del Rototom. Che persino l’Unesco ha proclamato “evento emblematico del decennio internazionale per una cultura di pace e non violenza”.

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