Per tutti coloro, sempre più numerosi, che sono pervasi dallo spirito di quel giorno.
Uno spirito che non ha bisogno di essere sostenuto dal carattere, perché non è quello del puro e semplice tradimento, che necessita quanto meno di una chiara presa di posizione.
E’ lo spirito dell’abbandono di ogni fermezza, della critica delle certezze, delle guide, dell’identità, dell’autorità. Il tutto simulando una continuità nelle capriole del trasformismo. E’ lo spirito che accompagna il cambio di campo fatto alla chetichella, senza ammissione alcuna. Lo spirito che maschera i cedimenti e le prostituzioni come maturazioni e prese di coscienza.
Lo spirito adatto ai nani che per un po’ si sono finti giganti. Lo spirito adeguato per chi sguazza e pascola nel campo nemico, asservito all’invasore e al potente, e vuole al tempo stesso simulare una virtù e celare la sua inverecondia. Lo spirito che calza a pennello a tutti coloro che vogliono conservare, davanti a se stessi e ai propri amici, l’immagine di una coerenza di facciata ma che intanto non esitano a gettare alle ortiche, scandalizzati, tutto quanto nei loro originali riferimenti, imbarazza, tutto quanto induce a scomunica, ad esclusione. Tutto quanto, insomma, mantiene vivi, forti e in piedi.
Lo spirito di chi si libera della zavorra per essere accolto nelle altrui mongolfiere; una zavorra che immediatamente e immancabilmente si allarga da ciò che si è furbacchionescamente liquidato a tutti coloro che invece non hanno intenzione alcuna di percorrere i vicoli del disonore. Una zavorra che si estende alla memoria e all’onorabilità di migliaia, migliaia e migliaia di uomini e donne che hanno lottato per Idea e per Amore e che, se fosse per voi e non esistessero invece uomini onesti di altre proveninenze, oggi sarebbero definitivamente inchiodati al ludibrio e alla calunnia.
Buon 25 luglio a tutti voi, che siete tanti. Vi auguriamo di godervelo, ricordandovi però che luglio dura poco e che poi può sempre esserci un 11 gennaio.