Body scanner di nuovo sotto alla lente d’ingrandimento con tecnici e medici a mettere in dubbio utilità e salubrità di queste macchine. L’oncologo Umberto Tirelli è convinto che”non si possono escludere danni dalle radiazioni soprattutto per chi viaggia molto”.Mentre all’aeroporto Marco Polo di Venezia i dubbi sono sull’utilità. La sperimentazione infatti è stata sospesa dopo alcuni problemi nella definizione delle immagini di alcuni oggetti.
Le polemiche sono cominciate negli Stati Uniti soprattutto con i legittimi timori dei frequent flyers, del resto Tirelli direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano sottolinea che i danni per le radiazioni non possono essere del tutto esclusi. “Il fatto che in Italia verranno introdotti body scanner a ultrasuoni è senz’altro più tranquillizzante – aggiunge Tirelli – anche se rimangono due questioni irrisolte: in primo luogo i cittadini italiani viaggiano nel mondo e possono quindi esporsi a body scanner a raggi x all’estero.
“In secondo luogo non si capisce quale possa essere l’utilità finale di tali strumenti per combattere un terrorismo che evidentemente non si accontenterà di portare un coltello o pistola sotto la camicia bensì oggetti sofisticati in aree nascoste del corpo dove i body scanner sia a raggi x che a ultrasuoni non potranno mai arrivare”.
Le osservazioni di Tirelli sembrano legittime se confrontate con quelle dell’ingegnere Valerio Bonato, direttore aeroportuale Enac dello scalo Marco Polo di Tessera. “La sperimentazione sui body scanner- spiega Bonato – non ha dato il risultato sperato. Succedeva infatti che che non si vedevano bene alcuni oggetti” perché il macchinario, che operava sulla base della differenza di temperatura tra la persona e l’oggetto portato, non evidenziava in modo dettagliato le sagome di quelli che avevano una temperatura quasi uguale a quella del passeggero che li aveva con sé.
“Abbiamo chiesto alla società – dice ancora il direttore aeroportuale Enac – di fare adeguate modifiche al software per procedere alla nuova installazione”. I body scanner sono stati smontati e giacerebbero malinconicamente in magazzino. La sperimentazione prosegue a Palermo fino alla fine di settembre.