giovedì 18 Luglio 2024

La maledizione di Montezumolo

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Il commis waiter fa flop? Interviene il terzo chef

Con l’aria sprezzante di un sovrano semidio, Luca il Cordero corre in aiuto di Gianfranco Tulliani.
Nessun’elezione, dice il Monsieur De Stael che nei suoi salotti in aveva provato nel corso dell’anno a costruire  un  arco antiberlusconiano trasversale, che potesse andare da Fini a D’Alema a Casini, corteggiando alla bisogna anche Formigoni.  Il fatto è che oggi il waiter, testé ribattezzato dalla stampa “presidente della Camera e zerbino di casa”, è in difficoltà oggettiva. Se si andasse alle elezioni adesso, verrebbe letteralmente spazzato via.
Di più: i pedoni degli inossidabili baroni italici sarebbero probabilmente indeboliti fronte a un consolidamento dell’asse populista pdl-lega e ad un buon successo vendoliano che si delinea sullo sfondo nel caso di un’alleanza nazionale pd-idv-udc-fel cui la sinistra sincera si sottrarrebbe.
Allora, per uscire dall’impasse, la ricetta viene dettata dall’alto: nessuna crisi e, nella stasi, lavorio incessante per il putsch bianco alla prima occasione.
Si tratta di un eccezionale intervento di respirazione bocca a bocca per tenere in vita il succesore di Gaucci.
Montezemolo costretto a scendere in lizza dunque. E se non ce la facesse neanche lui a imporre il menu?
Si salirebbe nella gerarchia di cucina. E interverrebero da fuori, salendo di grado, prima Murdoch e poi Soros.
Avanti così: se non altro ci si diverte.
 

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