sabato 21 Dicembre 2024

1934-38: Tutt’un’altra Italia.

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Oggi sembra incredibile, ma c’è stata anche un’Italia potenza calcistica non solo sulla carta. È la Nazionale degli anni trenta (solo sette incontri internazionali persi), rappresentante di un’Italia vitale ed energica. Tanto orgoglio e spirito nazionalista, pochi soldi e nessuna treccina. Checché ne pensino i moralisti calciofili di oggi, per ritrovare una Nazionale (ed una Nazione) degna di questo nome bisogna tornare all’Italia di Mussolini.

1934 – Mondiali d’Italia



E’ l’era di Meazza, che in questi mondiali diverrà mito del calcio.
Il Ct della nazionale (Pozzo) gli affida il ruolo di leader della squadra azzurra, con il compito di amalgamare la squadra senza limitare le caratteristiche dei singoli. Meazza in campo deve essere il tramite tra la velocità di Guaita, la grinta di Schiavo e la fantasia e l’estro di Ferrari.
Da questo delicato mixer doveva nascere una nazionale invincibile.
Le previsioni dell’allenatore italiano si rivelarono esatte: nonostante partecipino le più forti squadre del mondo, la nazionale azzurra si aggiudicherà la sua prima coppa Rimet.
L’Italia incontra innanzitutto gli Stati Uniti e se ne libera agevolmente con un secco 7-1, mentre agli ottavi di finale si dovrà scontrare con la Spagna (che ha eliminato il Brasile): è una qualificazione drammatica, le due squadre devono ripetere l’incontro (terminato la prima volta in parità 1-1: a quei tempi non esistevano supplementari e rigori), ma alla fine gli azzurri si impongono per 1-0 proprio con gol di Meazza.
Il 3 di giugno affrontiamo gli austriaci: partita spigolosa, tirata e poco spettacolare, ma alla fine l’Italia vince per 1-0 ed è in finale.
Dall’altra semifinale esce vincitrice la Cecoslovacchia, seppure dopo una partita sofferta oltre ogni aspettativa e vinta per 3-2 contro i tedeschi.
La finalina se l’aggiudicherà la Germania per 3-2 su una demotivata e delusissima Austria (7 giugno), mentre il 10 di giugno a Roma va in scena la finalissima.
La Cecoslovacchia si presenta con i favori del pronostico.
Pozzo si affida allo stesso undici che ha sconfitto l’Austria (Combi, Monzeglio, Allemandi, Ferraris IV, Monti, Bertolini, Guaita, Meazza, Schiavo, Ferrari, Orsi), arbitra la partita il signor Eklind della federazione Svedese.
L’Italia conquista la coppa con una grande prova di carattere e di personalità: a venti minuti dal termine Puc porta in vantaggio i cecoslovacchi, ammutolendo tutto lo stadio.
Ma l’Italia mostra il suo carattere, attaccando con ordine e senza perdere la testa: all’81’ Orsi riporta il match in parità e, nei minuti di recupero, Schiavo mette il proprio sigillo sulla vittoria. Passerà alla storia la sua immagine, a terra semisvenuto, sommerso dall’abbraccio dei compagni di squadra.
Italia 2 Cecoslovacchia 1: l’Italia è campione del mondo.


Alla finale assiste anche Mussolini. Il Corriere della Sera titola: “Entusiasmati dalla presenza del duce, i calciatori italiani conquistano il campionato del mondo“.



1938 – Mondiali di Francia


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