sabato 20 Luglio 2024

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Condanna sommaria per l’imputato del delitto Cesaroni

Raniero Busco è stato condannato a 24 anni per l’omicidio di Simonetta Cesaroni.
La Corte presieduta da Evelina Canale ha disposto che Busco risarcisca le parti civili in separata sede assegnando una provvisionale immediatamente esecutiva di 100 mila euro per la sorella di Simonetta e 50 mila per la madre. Nessuna provvisionale per il Comune di Roma. Busco, nel momento in cui i giudici lo hanno dichiarato colpevole, ha scosso al testa e si è quasi accasciato sul fratello. Visibilmente deluso, aveva atteso che la corte leggesse la sentenza mano nella mano con la moglie, Roberta, mentre alle spalle della coppia uno dei fratelli dell’imputato gli teneva le mani sulle spalle. Subito dopo si è seduto su uno degli scranni e a quel punto è stato portato via di peso dalla moglie e dal fratello. Nel frattempo, dal pubblico, composto per lo più da amici e colleghi della coppia, si levavano grida: “No”, “non è possibile”. “Dopo vent’anni non è possibile” urlava qualcun’altro. In molti hanno anche pianto.
Subito dopo la lettura della sentenza Raniero Busco è stato trascinato via dall’aula della terza Corte d’assise di Roma dal fratello. La moglie era accanto a lui. Alcuni amici e familiari hanno urlato “no” alla parola “condanna”. Molti sono in lacrime.
Giustizia italiana oggi è sininimo di giustizia sommaria. “Mani pulite” ha fatto molti più danni alla civiltà di tutte le invasioni barbariche sommate tra loro.

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