venerdì 19 Luglio 2024

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No in Svizzera al referendum per il bando delle armi militari dalle case: la maggioranza dei cantoni ha bocciato il testo d’iniziativa popolare “Per la protezione dalla violenza perpetrata con le armi”. Per essere approvate, le iniziative devono ottenere la doppia maggioranza dei cantoni (26 in tutto) e dei votanti : al momento, secondo i risultati definitivi di 18 cantoni, la proposta sulle armi è stata già respinta da 14 e approvata in quattro. Stando alle tendenze, il testo dovrebbe essere respinto con il 55% di voti contrari.
FUCILI D’ASSALTO – Gli svizzeri erano chiamati alle urne per decidere le sorti del fucile d’assalto che l’esercito affida a ogni “cittadino-soldato”: tradizionalmente l’arma è custodita a domicilio durante gli anni degli obblighi militari, ma l’iniziativa popolare in votazione voleva porre fine a questa pratica per ridurre il numero di armi in circolazione nel Paese e quindi – secondo i promotori – il numero di suicidi e omicidi. L’iniziativa chiedeva in particolare di rendere obbligatorio il deposito delle armi militari in caserma, un nuovo registro nazionale delle armi e norme più severe per il loro possesso. Era sostenuta dai partiti di sinistra, dai verdi, da numerose organizzazioni come il Gruppo per una Svizzera senza esercito, organizzazioni pacifiste, cristiane, di prevenzione del suicidio e femminili. Contro il testo si sono schierati i partiti di destra, ma anche le organizzazioni di tiro sportivo e di cacciatori. Anche il governo è contrario all’iniziativa ritenendo che la legislazione attuale sia sufficiente a proteggere la popolazione.

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