Le delocalizzazioni vanno combattute. Il comunicato
“Le delocalizzazioni sono un fenomeno economico e sociale preoccupante, dalle conseguenze sicuramente negative per la nostra occupazione, quindi sia la classe politica che quella imprenditoriale, con il contributo delle forze sociali, dovranno necessariamente fornire delle soluzioni, anche in tempi brevi.” è quanto afferma Stefano Conti, Segretario Nazionale UGL Telecomunicazioni.
“Ad esempio delocalizzare i call center all’estero, oltre a causare frequenti casi di dumping commerciale tra le aziende, provoca direttamente ed indirettamente, la perdita di migliaia di posti di lavoro, soprattutto nel Meridione. Essendo per lo più lavoratori di età giovane, ne consegue che, senza più un’occupazione quest’ultimi non hanno la possibilità di sposarsi e creare una famiglia, tanto meno ipotizzare di mettere al mondo dei figli. ”
“Alla fine il danno è completo”, prosegue il sindacalista, “non sostenendo le imprese sane e creando nuova disoccupazione, si indebolisce inevitabilmente l’intero tessuto economico sociale italiano”.
“Addirittura il Presidente Obama ha di recente accusato le delocalizzazioni di spezzare il contratto sociale, sottolinea Conti, ” ed è bene ricordare che in molti Paesi dove si delocalizzano le imprese, i diritti sindacali dei lavoratori o sono inconsistenti o in alcuni casi nemmeno esistono”.
“C’è infine il problema legato alla gestione della privacy dei clienti, in particolare quelli della telefonia mobile. Non ci è dato sapere ad oggi, se e quanta mole di dati sensibili venga gestita oltre confine e soprattutto con quali garanzie di riservatezza per i cittadini italiani.”
“E’ per questa serie di motivi, conclude il sindacalista, “che UGL Telecomunicazioni ha iniziato da ieri una massiccia campagna nazionale di affissione di manifesti e cartelloni pubblicitari, a Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Cosenza, Catanzaro, Reggio Calabria, Palermo, per denunciare il fenomeno delle delocalizzazioni e per richiamare l’attenzione degli organi di informazione e delle Istituzioni sul problema”.
