sabato 20 Luglio 2024

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Il secondo turno delle elezioni cantonali francesi ha confermato i risultati del primo che fu   contrassegnato da un forte tasso di astensione, da una netta spinta del Front national e da un crollo della maggioranza presidenziale a sostegno di Sarkozy. Globalmente, le cifre  questa volta secondo Le Monde sono le seguenti:
-astensioni: 54% degli elettori  (contro 55% al primo turno);
-Sinistra: 50,23% dei votanti (contro 50,88% al primo giro);
-maggioranza presidenziale: 36,50% (contro 32,55%);
-Front National: 11,57% (contro 14,22%).
Se il campo sarkozysta migliora in percentuale, resta però molto dietro alla Sinistra, mentre il Front National conferma il suo insediamento (la sua percentuale è in ribasso perché era presente in meno di circoscrizioni al secondo turno).
Si conferma che le fanfaronate guerrafondaie di Sarkozy non l’hanno aiutato presso l’elettorato francese, anzi possono spiegare per una parte non trascurabile il crollo del suo campo, visto che  appare chiaro che l’aggressione alla Libia messa a punto dal signor Bernard-Henri Lévy e avallata da Nicolas Sarkozy è un brutto colpo sia alla Francia sia all’Europa:
-alla Francia perché questa aggressione è stata impegnata senza dibattito e senza consultazione del popolo francese;
-all’Europa, perché questa aggressione è stata impegnata malgrado l’ostilità dichiarata della Germania e dell’Italia;
Vanno poi registrati i sondaggi effettuati, durante le cantonali, sulle intenzioni di voto per le prossime presidenziali previste tra poco più di un anno.
Dai sondaggi emerge il rischio che l’attuale presidente, Sarkozy, sia eliminato già al primo turno, mentre Marine Le Pen, così come accadde a suo padre nel 2002, potrebbe andare al ballottaggio.
E Marine ha confermato di avere molte differenze nel dna rispetto a suo padre.
Studiando da presidenziabile, Marine, in controtendenza con tutta la tradizione politica paterna, ha concesso un’intervista ad una radio israeliana (90 FM Israel) sostenendo che il nemico della Francia è l’Islam “perché minaccia le donne e gli omosessuali”; attacca tutti gli esponenti del partito in odore di non filo-sionsmo; condanna i palestinesi (“terroristi”), denuncia ogni azione di boicottaggio dei prodotti israeliani, esalta lo Stato d’Israele e vede come possibile se non auspicabile una guerra all’Iran.
Non è abbastanza perché l’enfant gatée di un grande padre possa accedere all’Eliseo, ma lo è perché abbia un futuro da esponente politico d’apparato.
Insomma l’FN orfano di padre si avvia come la Lega e il Vlaams-Belang a fare da oppositore integrato, in grado di captare anche in massa i voti del dissenso ma senza il progetto di fare qualcosa per modificare la situazione.
Del resto, se questo è l’impianto teorico-analitico da cui  partono, non si vede davvero a cosa servirà alle nostre nazioni la loro crescita che non prevede sbocchi.

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