venerdì 19 Luglio 2024

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Bergamo: un blitz per onorare i giovani soldati inermi trucidati dai partigiani

 

COMUNICATO  AI 43 MILITI DELLA LEGIONE TAGLIAMENTO
TRUCIDATI INERMI IN ROVETTA IL 28 APRILE 1945
ANDRISANO Fernando, anni 22
AVERSA Antonio, anni 19
BALSAMO Vincenzo, anni 17
BANCI Carlo, anni 15
BETTINESCHI Fiorino, anni 18
BULGARELLI Alfredo, anni 18
CARSANIGA Bartolomeo Valerio, anni 21
CAVAGNA Carlo, anni 19
CRISTINI Fernando anni 21
DELL’ARMI Silvano, anni 16
DILSENI Bruno, anni 20
FERLAN Romano, anni 18
FONTANA Antonino, anni 20
FONTANA Vincenzo, anni 18
FORESTI Giuseppe, anni 18
FRAIA Bruno, anni 19
GALLOZZI Ferruccio, anni 19
GAROFALO Francesco, anni 19
GERRA Giovanni, anni 18
GIORGI Mario, anni 16
GRIPPAUDO Balilla, anni 2
0LAGNA Franco, anni 17
MARINO Enrico, anni 20
MANCINI Giuseppe, anni 20
MARTINELLI Giovanni, anni 20
PANZANELLI Roberto, anni 22
PENNACCHIO Stefano, anni 18
PIELUCCI Mario, anni 17
PIOVATICCI Guido, anni 17
PIZZITUTTI Alfredo, anni 17
PORCARELLI Alvaro, anni 20
RAMPINI Vittorio, anni 19
RANDI Giuseppe, anni 18
RANDI Mario, anni 16
RASI Sergio, anni 17
SOLARI Ettore, anni 20
TAFFORELLI Bruno, anni 21
TERRANERA Italo, anni 19
UCCELLINI Pietro, anni 19
UMENA Luigi, anni 20
VILLA Carlo, anni 19
ZARELLI Aldo, anni 21
ZOLLI Franco, anni 16      
“La Strage di Rovetta, avvenuta nella notte tra il 27 e il 28 aprile 1945,
fu l’esecuzione sommaria di quarantatrè soldati della Repubblica Sociale
Italiana, appartenenti alla Legione Tagliamento. Dopo due giorni di
maltrattamenti e sevizie, il 28 aprile i militi vennero prelevati da un gruppo d
i partigiani venuti da fuori e condotti al cimitero di Rovetta. Dopo aver consegnato
i propri averi, i 43 militi, di età compresa dai 15 ai 22 anni, con 28 di loro aventi
meno di vent’anni, vennero presi a gruppi di cinque e fucilati.  Uno dei militari,
il ventenne Giuseppe Mancini, prima di essere ucciso, fu costretto ad assistere a
lla fucilazione di tutti i suoi camerati, in quanto i partigiani scoprirono essere figlio
di Edvige Mussolini, sorella del Duce. La responsabilità del massacro fu attribuita
ad un solo uomo, detto il Moicano, che si disse agì per conto degli inglesi allo scopo
di screditare il movimento partigiano comunista. L’agente del SOE inglese accusato
dai comunisti di aver organizzato la strage era il conte Manfred Czernin, un ex pilota
di Hurricane durante la campagna di Francia e la Battaglia d’Inghilterra. Fu abbattuto
dall’asso tedesco Adolf Galland sopra i cieli inglesi, poi passò al SOE e venne
paracadutato nella bergamasca nel 1944 perché sapeva parlare l’italiano.
La storica Grazia Spada ha invece trovato nuovi documenti che dimostrerebbero che
l’eccidio venne pianificato molto probabilmente nella notte tra il 27 e il 28 aprile dal
CLN stesso. A Rovetta, sostiene la Spada, non avrebbero agito partigiani sbandati e
scatenati in una resa dei conti spontanea e improvvisa, bensì i massimi responsabili
delle maggiori brigate del territorio. Il 30 gennaio 1950, presso la pretura di Roma,
depose uno degli scampati all’eccidio e, nonostante la drammaticità del suo racconto,
si arrivò ad un “non luogo a procedere” in quanto si ritennero i fatti come “azione di
guerra”, poiché ufficialmente l’occupazione nel territorio bergamasco è cessata il
1º maggio 1945.” L’Associazione Culturale Miles 2.11 ha voluto ricordare 66 anni
di Giustizia negata affiggendo    una locandina presso:         
Tribunale di Bergamo –         
quotidiano L’Eco di Bergamo-         
quotidiano on-line Bergamo News –         
quotidiano Il Giornale di Bergamo-         
Poste Centrali Via Locatelli Bergamo
ONORE AI 43 RAGAZZI DELLA LEGIONE TAGLIAMENTO 
VERGOGNA  per chi ha coperto e copre esecutori e mandanti 
Associazione Culturale Miles 2.11 Bergamo 21 Maggio 2011

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