domenica 22 Dicembre 2024

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altIncidente di percorso per il sindacato costola della Confindustria

Un 61enne funzionario della Cgil  è stato ricoverato con alcune costole fratturate e un trauma cranico all’Ospedale Policlinico dopo essere stato aggredito da alcuni giovani di estrema destra davanti alla Camera del Lavoro di Milano. Verso le 12 di venerdì, una decina di militanti ha iniziato a distribuire senza autorizzazione, sul piazzale antistante la Camera del Lavoro in corso di Porta Vittoria 43, volantini relativi alla questione Tav, in cui si accusavano i sindacati di essere «assenti ingiustificati» verso i lavoratori impiegati nel cantiere. I volantini erano firmati dal gruppo «Giovane Italia Nucleo Marinetti», appartenente all’area della gioventù Pdl. Poco dopo il 61enne e poi altri suoi colleghi sono intervenuti per allontanare i manifestanti. La discussione sarebbe però proseguita per strada e i toni si sarebbero scaldati. Il funzionario sindacale, cercando invano di schivare il colpo di un casco sferrato da uno dei ragazzi, avrebbe perso l’equilibrio e sarebbe rovinato a terra, andando a sbattere con il capo su un piloncino di metallo. Dopo l’aggressione il gruppo di giovani si è dileguato, mentre il 61enne è stato trasportato in codice verde al Policlinico, dove le lastre hanno evidenziato la fratture di alcune costole e i medici hanno deciso il ricovero per sottoporlo ad una serie di esami, soprattutto alla testa dove ha ricevuto il colpo sferrato con il casco e dove ha battuto cadendo. Sul posto sono intervenuti carabinieri, polizia e Digos, che ora sta indagando sulla vicenda. Il Nucleo Marinetti, in una nota, conferma il volantinaggio ma nega che si sia trattato di una provocazione, e sottolinea che «soprattutto nessun militante ha aggredito persona alcuna».
LA QUESTIONE TAV – I volantini portavano il titolo «Tav: sindacati assenti ingiustificati», ed erano stati stilati a difesa degli operai della ditta Italcoge Spa, l’impresa che si è aggiudicata i lavori in un cantiere della Tav. Gli operai della Italcoge erano definiti «lavoratori costretti a fare i conti con stipendi arretrati e appalti a rischio», «l’unica vera categoria non protetta». Per questo il Nucleo Marinetti, tramite il volantino, chiedeva «una presa di posizione netta da parte dei sindacati».
«PROVOCAZIONE FASCISTA» – Il segretario generale della Camera del lavoro Onorio Rosati ha definito il gesto come una «provocazione fascista senza precedenti: si attacca la Camera del Lavoro di Milano, luogo simbolo della democrazia e della sinistra nella nostra città». «È dagli inizi degli anni ’70 che non registravamo un atto simile – prosegue Rosati – e chiediamo alle forze dell’ordine pubblico che si accertino immediatamente i mandanti e gli esecutori di questa provocazione». Secondo Rosati il gesto «è il frutto di un pericoloso clima politico in città, che è stato colpevolmente tollerato in tutti questi anni e che vede le diverse formazioni di destra impegnate in atti provocatori nei confronti di persone, di iniziative e di luoghi simbolo dell’antifascismo, della sinistra e del lavoro». Dopo aver rivolto il proprio invito ai militanti della Cgil «a mantenere la calma», Rosati ha sottolineato: «Non accetteremo altre provocazioni». «Per questo – ha concluso il segretario sindacale – chiediamo l’immediata chiusura di tutte le sedi di formazione neofascista apertesi nella nostra città anche recentemente».
SOLIDARIETA’ DELLA UIL – Il segretario generale della Uil Walter Galbusera ha espresso a nome del sindacato «solidarietà alla Camera del Lavoro di Milano, e la più ferma condanna dell’aggressione messa in atto da un gruppo di individui che si richiamano ad organizzazioni di estrema destra». Galbusera parla di motivazione «pretestuosa» a proposito della questione Tav, e sottolinea «l’intento provocatorio e la assoluta gravità del ricorso alla violenza». «La Uil – conclude il segretario generale – auspica che tutti i cittadini e le forze politiche e sociali della città sostengano l’impegno fermo e determinato fin qui dimostrato dalle forze dell’ordine, volto a scoraggiare ogni atteggiamento di violenza nel confronto politico e sociale». Solidarietà anche da parte di Danilo Galvagni, segretario generale della Cisl di Milano, che parla di «un brutto e pericoloso segno di intolleranza, che non va sottovalutato. Un segno del clima avvelenato che investe oggi la società e il mondo politico, economico e sindacale».
PISAPIA: LUOGO SIMBOLO – «Condanno fermamente l’aggressione», scrive in una nota il sindaco Pisapia. «Mi auguro che, nel più breve tempo possibile, vengano individuati e consegnati alla giustizia gli autori di questa azione violenta. La Camera del Lavoro di Milano è un luogo simbolo dell’antifascismo e della democrazia della nostra città, e questo rende ancor più grave quanto accaduto questa mattina».
LANDINI: INACCETTABILE – «È inaccettabile l’aggressione di oggi alla Camera del Lavoro della Cgil di Milano ad opera del gruppo fascista Giovane Italia». È quanto afferma il segretario generale della Cgil-Fiom, Maurizio Landini. «Le sedi sindacali sono un luogo di democrazia e partecipazione del nostro Paese», ha sottolineato Landini. E ha aggiunto: «Esprimiamo la nostra solidarietà al segretario Rosati e a tutti i compagni della Cgil di Milano».
LA SMENTITA DEL NUCLEO MARINETTI – I militanti di Giovane Italia Nucleo Marinetti in una nota confermano di aver voluto esprimere solidarietà agli operai dell’Italcoge ma sostengono di non aver inteso contestare in modo specifico la Cgil. «Non è stato però possibile spiegarlo alle persone che ci sono venuto incontro intimandoci di allontanarci – prosegue la nota -. I militanti del Nucleo Marinetti, constatata l’impossibilità di spiegare le proprie ragioni e terminare pacificamente il volantinaggio, hanno responsabilmente deciso di allontanarsi per stemperare la tensione. Questi i fatti». «Increduli, apprendiamo dalle agenzie di stampa la versione ufficiale della Cgil rilasciata tramite comunicato», aggiunge il Nucleo Marinetti, che «si dissocia, nella maniera più assoluta, dai contenuti del suddetto comunicato. Non vi è stata provocazione, ma soprattutto nessun militante ha aggredito persona alcuna. Fiduciosi che venga accertata la realtà dei fatti, diffidiamo chiunque a strumentalizzare il nostro nome per alimentare un clima di tensione di cui questa città non ha assolutamente bisogno».

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