A colpi di “fiducia”. Questa è l’orribile tecnica politica che il Governo usa ogni volta che una legge trova difficoltà a passare in Parlamento.
Ogni deputato supera le incertezze sulla legge proposta (spesso importanti riforme della società) quando avverte il rischio di nuove elezioni.
Il Governo ottiene la fiducia posta alla Camera sulla riforma dell’ordinamento giudiziario. I voti favorevoli sono stati 331, quelli contrari 229. Due gli astenuti.
Il Governo ha ottenuto la fiducia con una maggioranza ‘bulgara’. I gruppi della Casa delle Libertà erano presenti in massa: Udc al completo, per An solo 3 assenti, 2 per Forza Italia, uno per la Lega.
Presenti anche anche i ‘big’ del Governo: premier, vicepremier, i
ministri Alemanno, Buttiglione, Maroni, Tremonti, Marzano, Martino, Prestigiacomo, Scajola. Pieni anche i banchi dell’opposizione con tutti i leader: tra gli altri Piero Fassino, Francesco Rutelli, Massimo D’Alema.
Si sono astenuti dal voto Filippo Mancuso del gruppo Misto e Vittorio Sgarbi di Fi.