Matanza di folla egiziana senza alcun sostegno delle proprie istituzioni
Sono salite a tre le vittime degli scontri della nottata davanti all’ambasciata di Israele, secondo quanto hanno riferito fonti del ministero della Sanità. Il bilancio dei feriti è salito a 1.049. Sono finora 19, secondo l’agenzia Mena, le persone arrestate.
Una notte di battaglia ha seguito l’assalto di ieri dei manifestanti all’ambasciata israeliana al Cairo,
provocando la morte di tre persone e il ferimento di oltre 1.000.
In realtà essi hanno lanciato manifestini all’interno dell’edificio protestando per l’uccisione da parte degli israeliani di 5 guardie di frontiera egiziane. Ma la notizia, more solito, viene data in modo del tutto inesatto…
Dopo avere distrutto il muro eretto a protezione della rappresentanza diplomatica i manifestanti, come mostra un video amatoriale postato sul sito del quotidiano Masri el Youm, si sono arrampicati dall’esterno fino a raggiungere i piani alti ed entrare dalle finestre. Il video mostra decine di ragazzi, che fanno il segno di V come vittoria, brandendo bandiere egiziane mentre si aggirano in locali dall’apparenza spogli. Sei funzionari dell’ambasciata rimasti intrappolati durante l’assalto dei manifestanti, sono stati tratti in salvo da una unità di commando egiziana, secondo quanto hanno riferito fonti diplomatiche israeliane. L’ambasciatore Yitzhak Levanon è stato rimpatriato d’urgenza in Israele per ragioni di sicurezza insieme a 80 persone fra funzionari, impiegati dell’ambasciata e loro familiari. Nella rappresentanza al Cairo rimarrà il numero due, hanno fatto sapere le autorità israeliane. Questa mattina tutta la zona attorno alla sede diplomatica è massicciamente presidiata dalle forze dell’ordine in stato di allerta, anche per sedare gli ultimi scontri, che si sono spostati alla vicina università del Cairo. Tutta la zona ha l’aspetto di un teatro di guerra, con auto e copertoni bruciati per strada, pietre e sassi sparsi ovunque per terra e ancore il forte odore dei lacrimogeni. Da parte israeliana, dopo le richieste di aiuto rivolte anche agli Usa e i messaggi di forte preoccupazione, sono giunte prese di posizione che sembrano tese a stemperare la forte tensione. Il premier Benyamim Netanyahu ha definito le violenze della notte “un serio incidente”, dicendosi però sollevato che sia stato “evitato un disastro” e ringraziando il presidente Usa Barack Obama “per il suo aiuto”.
Non è difficile intendere da che parte si trovino i tre morti e i più di mille feriti. E nemmeno il perché la stampa non lo specifichi.