sabato 20 Luglio 2024

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altSparano a casaccio nella folla

•    Il terrorista Naser Salah Al Din Al Tal ha confessato di aver aperto il fuoco sui manifestanti nella città di Al Zabadani, alla periferia di Damasco, insieme ad un gruppo terroristico armato, allo scopo di accusare poi del gesto l’esercito e le forze di sicurezza. Nella sua confessione, trasmessa dalla tv siriana, Al Tal ha anche ammesso di aver preso parte ad azioni di omicidio contro molti cittadini, aggiungendo di essere residente ad Al Zabadani e di essere già stato arrestato in passato per spaccio di denaro falso e rissa, oltre ad essere stato detenuto per spaccio e abuso di droga.

•    In un quartiere della città di Homs un gruppo armato ha sparato a caso contro la folla ferendo diversi cittadini, mentre un altro gruppo ha sequestrato l’auto del corrispondente della tv siriana ad Homs, quella del direttore del dipartimento di approvvigionamenti del Ministero dell’Economia e due auto appartenenti alla direzione locale del Ministero dell’Agricoltura.
Le autorità hanno inoltre sequestrato quantità di armi fra cui un fucile di precisione, dei fucili russi, proiettili perforanti, bombe di attacco e di difesa, un ordigno artigianale e molte munizioni.

•    Rientra nella strategia di eliminazione dei quadri scientifici e professionali del Paese l’uccisione dell’ingegnere Nadir Al Diri, che lavorava per l’Ente per le costruzioni militari ad Homs, contro la cui auto ha aperto il fuoco un gruppo terroristico armato. Il fratello dell’ingegnere, il generale Abd Al Karim Al Diri, direttore della facoltà di Ingegneria civile, è rimasto invece ferito in seguito agli spari di un altro gruppo armato contro la sua auto mentre andava al lavoro. Un terzo gruppo ha inoltre ucciso un maresciallo e ferito un’altra persona dopo aver sparato contro la loro vettura su una delle strade che portano verso Homs.

•    Gli artificieri hanno disinnescato tre ordigni collocati da un gruppo terroristico armato in un quartiere di Homs.

•    I due cittadini Essam Al Aawani e Shady Mohamed Al Abd Allah, che lavorano come autisti, hanno raccontato i particolari del loro rapimento, avvenuto ad Homs da parte di gruppi terroristici armati, e le minacce e le torture subite prima che fossero liberati dalle forze dell’esercito.
Durante l’intervista alla tv siriana, Al Aawani ha detto che il gruppo terrorista è entrato in casa di un amico, presso il quale stava cenando,  facendo uscire tutti e costringendoli a salire su un veicolo per portarli in una casa, in cui sono stati picchiati e torturati, per poi essere trasferiti in un’altra casa.

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