venerdì 19 Luglio 2024

Comunicato stampa

Più letti

Global clowns

Note dalla Provenza

Colored

altGli ultimi nove mesi dell’anno vecchio

–    A partire dalla metà dello scorso marzo, la Repubblica Araba Siriana è stata testimone di manifestazioni pacifiche limitate ad alcune regioni siriane, in cui i manifestanti rivendicavano delle richieste legittime, che sono state prontamente esaudite dal governo siriano. Il governo ha provveduto a dare risposta alle legittime richieste con numerosi provvedimenti.

–    Il governo siriano, nei suoi livelli più alti, ha ribadito la legittimità delle richieste popolari e le ha esaudite tempestivamente, con le modalità  opportune, come precedentemente menzionato, in diverse occasioni. Malgrado ciò,  nel paese e all’estero, sono comparsi  altri gruppi e fazioni che non vogliono le riforme, il cui scopo è piuttosto esercitare pressioni politiche ed economiche sulla Siria, costringendola ad alterare la politica interna ed esterna, che si adegua perfettamente ai sentimenti e alle aspirazioni di ampi e numerosi settori sociali, su entrambi i livelli,  siriano ed arabo. Ciò è avvenuto mediante la devastazione, l’istigazione e la fomentazione di atti violenti e di disordini, ed è apparso ancora più evidente nel sabotaggio, da parte dell’opposizione,  dell’incontro con la conferenza di dialogo nazionale, e negli atti di devastazione alle sedi delle istituzioni statali e di aggressione al personale impiegatizio, e nel solerte sabotaggio di tutti gli aspetti della vita pubblica nel paese, confidando anche sull’appoggio finanziario, politico, mediatico e istigatorio proveniente da oltre le frontiere, mirante alla distruzione della Siria e della sua struttura sociale, politica ed economica.

–    Il Presidente della Repubblica, Bashar Al Assad, nel suo discorso pronunciato in data 20/06/2011, ha varato un pacchetto di riforme importanti che riguardano tutti gli aspetti della vita pubblica in Siria, ribadendo che la soluzione necessaria in Siria deve essere una soluzione politica, e non  di sicurezza, e che l’unica strada per realizzarla è il dialogo nazionale. Questo orientamento si è tradotto nell’incontro consultativo sul dialogo nazionale, avvenuto dal 10 al 12 luglio 2011, da cui sono scaturite importanti indicazioni che hanno posto le fondamenta per la reciproca comprensione e per una soluzione globale di riforme.

–    In questo clima di tolleranza, promosso dal paese, dalle istituzioni e dai provvedimenti di riforma, alcuni gruppi armati estremisti hanno aprofittato della sicurezza e della stabilità in Siria, sabotandone  la sicurezza e l’integrità per eseguire piani con il preciso scopo di diffamare l’immagine della Siria e indebolirne la coesione nazionale, diffondendo il caos, distruggendo le sedi degli enti statali e privati,  rapendo civili per chiedere un riscatto, sottraendo provviste alimentari e carburante o impedendone l’arrivo in alcune città o paesi come Homs, ed uccidendo molti civili e militari. Le forze atte al mantenimento dell’ordine, durante quel periodo, hanno mantenuto la calma più assoluta, astenendosi dall’aprire il fuoco contro quegli elementi armati, per evitare che ci fossero vittime civili innocenti. A tal proposito merita menzionare che le vittime sono ben 1400, tra le fila delle forze dell’esercito, della  sicurezza e del mantenimento dell’ordine. Questi gruppi estremisti hanno perpetrato stragi raccapriccianti a Homs, Hama e nella regione di Jisr Shughour, dove centinaia di cittadini innocenti ed agenti delle forze del mantenimento dell’ordine e della sicurezza hanno perso la vita.

–    Nell’ambito della disinformazione degli eventi, rientra quella compiuta da alcuni canali satellitari assoldati, al fine di oscurare la verità relativamente ai crimini commessi in Siria da queste bande terroristiche e dalle loro azioni ignominiose, per non parlare dei miliardi di dollari mandati in Siria e del traffico di denaro, da parte di circoli conosciuti, per alimentare l’odio e finanziare il terrorismo.

–    Una volta appurato, da parte del governo siriano, che queste forze estremiste non vogliono le riforme e che perseguono la via della violenza e del terrorismo, è stato naturale che le istituzioni statali si affrettassero a rispondere agli appelli dei cittadini, per salvarli dai crimini di questi gruppi terroristi estremisti e ripristinare l’ordine pubblico in tutto il paese.  

–    Ci sono molte esagerazioni per quanto riguarda la rappresentazione di ciò che sta succedendo attualmente. Lo Stato siriano è il primo e il solo responsabile dell’incolumità e della stabilità del popolo siriano e della sicurezza del suo territorio e delle sue istituzioni. La Siria collabora con le organizzazioni internazionali , che godono di una certa neutralità e obiettività, e permette loro l’ingresso nel proprio territorio poichè desidera offrire agli altri Paesi l’opportunità di rendersi conto dei crimini terroristici che vengono commessi dai gruppi armati e della distruzione che essi provocano alle proprietà private e pubbliche. La Siria ha anche aperto più volte le porte ai giornalisti, invitandoli a visitare le regioni che sono state teatro di disordini e sommosse; in modo da potersi rendere conto della falsità delle menzogne e della propaganda dei canali satellitari che incitano alla sedizione.

–    L’elemento esterno si è inserito per rendere la crisi ancora più complicata e frustrare la soluzione nazionale, attraverso i mezzi di informazione e la campagna portata avanti dagli Stati Uniti e da alcuni Paesi occidentali contro la Siria nelle sedi internazionali, asservendo anche il Consiglio di Sicurezza a questo scopo. Il tentativo si è però risolto in un fallimento grazie alla consapevolezza che Russia e Cina e altri Paesi hanno avuto dei rischi inerenti a questo progetto cospirativo occidentale per la sicurezza e la stabilità della Siria e del Medio Oriente.

–    Nonostante la leadership siriana sia convinta che non ci siano intenzioni sincere da parte di alcuni elementi che incitano il movimento della Lega Araba verso un escalation della crisi, ha comunque annunciato l’accettazione del piano che era stato adottato a Doha, in Qatar, in linea con la sua politica di principi volta a rafforzare il lavoro comune fra i Paesi arabi e ad impegnarsi in modo positivo con i fratelli arabi per servire gli interessi del governo e del popolo siriano.

–    La Commissione per i Diritti Umani e l’Alto Commissariato per i diritti umani sono stati usati come ulteriore mezzo per esercitare pressioni sulla Siria. Il rapporto promosso con forza dall’Alto Commissariato, così come le sue dichiarazioni, era politicizzato, selettivo, non imparziale e non professionale, ed ha finito per alimentare la campagna lanciata da alcuni contro la Siria.

–    Il governo della Repubblica Araba Siriana spera che i Paesi coinvolti e interessati a trovare una soluzione alla difficile situazione in Siria, continuino a supportarla nel fronteggiare il terrorismo e i gruppi armati. Le posizioni assunte da alcuni Paesi si basano solo su informazioni false, poichè le manifestazioni, nella maggior parte delle regioni siriane, non sono state sempre pacifiche.  Fra i manifestanti, infatti, c’erano molti elementi armati che hanno attaccato e ucciso numerosi membri dell’esercito e delle forze di sicurezza che si attenevano solamente agli ordini ricevuti dai loro capi, e cioè di non sparare sui manifestanti.

–    La Siria spera in un comportamento imparziale e obiettivo, nei confronti di quanto sta avvenendo, da parte di tutti i Paesi e delle organizzazioni che seguono con interesse la situazione, che supportino la politica di dialogo e di riforme attuata dal governo siriano, condannando il terrorismo, praticato dai gruppi armati, e le campagne di incitamento che lanciano una falsa propaganda. Ciò allo scopo di porre limite allo spargimento di sangue e fare in modo che la Siria possa approdare ad una sponda sicura.

–    In allegato potrete trovare una lista con i più importanti decreti, leggi e decisioni emanati dal governo siriano in attuazione della sua volontà di intraprendere il cammino di una riforma vera e globale, la cui applicazione nella realtà è già iniziata.

Ultime

Progressi nel disagio demografico

Sarà più facile avere figli

Potrebbe interessarti anche