Franco, Francesco e Stefano a trentaquattro anni dal loro eccidio ad Acca Larentia
Assassinati dagli antifascisti in borghese e in uniforme. Ricordiamoli con serietà e solennemente, lontani dal chiasso, dal cicaleccio, dallo stridio, dallo strepito di questi giorni macchiati da ogni genere di squallido tira e molla per giunta messo in vetrina nell’universo dell’assemblearismo informatico. Non si meritano davvero certe espressioni scomposte né la strumentalizzazione, cosciente o meno, che in troppi, in assenza di uno psicologo, fanno della loro memoria. Non si meritano di certo gli esibizionismi e le lizze sguaiate da parte di protagonisti di un giorno all’anno né le appropriazioni di parrocchia.
Certi che la realtà virtuale, così stomachevole, non rappresenta il reale ma lo deforma, confidiamo in un 7 gennaio solenne e serio in cui la piazza dimostrerà di pensare a loro e non ai propri foruncoli.
Coraggio. In alto i cuori!