Mummificazione naturale ad Urbania
Un altro caso di cadaveri rimasti intatti per decenni. Dopo quello di San Donaci dove i corpi sono rimasti in perfetto stato dopo 50 anni, a Urbania, un piccolo centro nelle Marche in provincia di Pesaro-Urbino, la Chiesa dei Morti custodisce alcuni corpi ancora ben conservati di persone morte tra il Seicento e il Settecento. A rivelarlo è il quotidiano brindisino Senzacolonne.
In questo caso però le salme sono state seppellite sotto terra e senza bara, così come si usava all’epoca. Ritrovate ai primi dell’Ottocento, si è a lungo pensato a un fenomeno soprannaturale. Solo dopo studi approfonditi compiuti da molte università si è scoperta l’esistenza di una particolare condizione ambientale, che avrebbe permesso la mummificazione in modo del tutto naturale.
All’interno della Chiesa di Urbania si trova il cimitero delle Mummie, noto per il singolare fenomeno che avrebbe essiccato i cadaveri succhiandone i liquidi. Nei pressi della chiesa sono stati trovati i 18 corpi mummificati che dopo circa un decennio sono stati esposti dietro l’altare.
Della sistemazione si occupò la Confraternita della Buona Morte, la cui missione era il trasporto e la sepoltura delle salme, specie dei condannati a morte, l’assistenza dei moribondi, la registrazione dei defunti e la distribuzione delle elemosine ai poveri.
Di ognuna delle mummie ritrovate è stato possibile ricostruire la storia, attraverso documenti e manoscritti dell’epoca. Dal giovane accoltellato nella veglia danzante, alla donna deceduta per un taglio cesareo, fino all’uomo che fu sepolto vivo in stato di morte apparente.