Gli States non s’accontentano di aprire il fronte dal Sud Mediterraneo
Le nuove sanzioni inflitte dagli Stati Uniti alla Bielorussia sono da considerarsi alla stregua di un “atto di aggressione”. Lo ha detto, da Mosca, il primo ministro bielorusso, a margine di un incontro con Vladimir Putin.
Le misure prese giovedì scorso da Washington riguardano quattro aziende controllate dal più grande gruppo petrolchimico della Bielorussia, legato a doppio filo agli interessi economici del presidente Lukashenko.
Al potere dal 1994, “l’uomo forte” della Bielorussa si è attirato il biasimo internazionale per la dura repressione delle proteste contro la sua ultima e contestatissima rielezione, lo scorso dicembre. Washington reclama il rilascio degli attivisti ancora in carcere.