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A volte qualcuno non è ipocrita

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Pazzini, sei tutti noi!

“Perché dovrei sentirmi in competizione con Amauri? Lui è brasiliano. Ho tanti rivali italiani, il posto me lo gioco con loro”. Giampaolo Pazzini è il fulmine azzurro nel cielo grigio di Cervia. L’uscita del centravanti della Sampdoria, uno degli attaccanti in bilico nella Nazionale di Lippi, determina lo strappo tanto atteso anche da altri suoi compagni. Quelli che prima di lui, ultimo Gianluca Zambrotta, sono già usciti allo scoperto, dicendosi contrari alla convocazione della punta della Juve. E quelli che in silenzio borbottano sulla presenza di un altro oriundo nell’Italia al prossimo mondiale in Sudafrica.
“Priorità a chi ha partecipato alle qualificazioni”, è la tesi della squadra, anche se poi i fedelissimi del cittì, a cominciare da capitan Cannavaro e scontatamente quasi tutti gli juventini, non votano contro la chiamata di Amauri. Ma Pazzini va sul semplice: a chi lo avesse dimenticato, ricorda che l’attaccante bianconero è brasiliano e che quindi non è giusto giocarsi il posto con uno straniero. Così deve intervenire il presidente Abete che, nella circostanza, diventa il miglior difensore di Lippi: “Oggi il parametro di riferimento è la cittadinanza. Un giocatore, se è cittadino italiano, ha tutto il diritto di essere convocato in nazionale. C’è una politica della federazione che tende a non allargare oltre misura la presenza di giocatori non nati in Italia. Lo stesso Lippi ha detto più volte che si trattava di una situazione limitata a pochi calciatori. Non vogliamo perdere la nostra identità, ma non vogliamo nemmeno discriminare”. Concetti chiari ma in contraddizione con il no a Zarate che quindi è tecnico.
“Ditemi subito: devo essere diplomatico o sincero?”, chiede Pazzini che, con questa uscita, rischia di uscire dal gruppo prima ancora di esserci entrato stabilmente. Ma Giampaolo non aspetta nemmeno la risposta. Il ballottaggio con il brasiliano “un po’ mi dà fastidio”. Vuole esporsi, prima che sia troppo tardi. Amauri sta per ricevere il passaporto italiano: tra inizio febbraio e inizio marzo, fanno sapere da via Allegri, non prima del 5 marzo secondo fonti ministeriali, anche se l’arco è ampio: dal 19 novembre al 19 maggio, quindi in prossimità delle scelte definitive di Lippi per il mondiale. “Se vincesse la volata un brasiliano mi darebbe fastidio. Perché un conto se uno è mezzo e mezzo, ma in questo caso di italiano non c’è proprio niente…”.
Il Pazzo torna in Nazionale dopo l’espulsione di Bari contro l’Irlanda. “Quando penso a quel rosso, dopo due minuti, ancora sto male. Ero in un gran momento, giocavo la mia prima da titolare: quell’ingiustizia mi ha tagliato le gambe. Ma la fortuna gira e spero di esser ripagato a giugno”. L’Italia annoia, ma Giampaolo avverte: “I telespettatori torneranno al mondiale”. Anche senza il suo partner Cassano: “L’invasione di sabato è stata divertente e sono certo che anche Antonio avrà riso. E’ difficile per me parlare di lui che è mio compagno nella Samp. Qui sceglie Lippi, io me lo tengo stretto in campionato. Mi impressiona, però, tanto affetto della gente, tutto solo per lui”.

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