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Per salvare le periferie il Comune di Roma si affida alle parrocchie.

 

Cinquantuno nuove parrocchie nei quartieri periferici di Roma. Lo ha annunciato ieri, durante la donazione di un terreno per la realizzazione della nuova Chiesa di Tor Vergata, il sindaco Alemanno. «È un progetto realizzato insieme con il Vicariato e con le altre diocesi – ha spiegato il primo cittadino – per portare parrocchie e centri di culto, ma anche importanti centri sociali, culturali nelle periferie. Siamo infatti consapevoli che le parrocchie sono spesso punto di aggregazione ed identità dei quartieri». Una linea chiara, quella dell’amministrazione capitolina di centro destra che ha sempre ribadito e sostenuto non solo il rispetto profondo per la Chiesa cattolica, considerata elemento imprescindibile della nostra cultura, ma anche il suo essenziale valore sociale.

Gli oratori, infatti, oggi come ieri, possono rappresentare preziosi centri di accoglienza spirituale e materiale per le persone in difficoltà. Ecco allora che la realizzazione di cinquantuno nuove parrocchie in periferia, e nel particolare nei quartieri di «ultima generazione», significa non solo assecondare la nostra cultura ma creare quella «sana» aggregazione spesso vitale per periferie che contano ancora gravi problemi sociali. E non è un caso se l’annuncio del sindaco è avvenuto alla parrocchia di Santa Maria Regina della Pace a Tor Vergata, che dal 2003 sorge in un prefabbricato e che dopo quasi 8 anni di attesa, avrà una nuova e definitiva sede. Il sindaco ha infatti consegnato virtualmente le chiavi del terreno sul quale verrà edificata la chiesa alla diocesi competente rappresentata dal vescovo di Frascati, monsignor Raffaele Martinelli.

Dopo la celebrazione della messa domenicale nel prefabbricato, il quartiere e tanti fedeli hanno così «inaugurato» il nuovo terreno con palloncini colorati e volti raggianti per «una parrocchia vera che arriva dopo anni di attesa. «Questo terreno – ha spiegato il parroco, don Carmine Petrilli – è il primo passo per dare servizi alla comunità territoriale, per bambini, giovani, famiglie e anziani. Ringrazio per questo il sindaco Gianni Alemanno e il suo collaboratore Gianluca Scarnicci che ci è stato molto vicino in questo percorso». Per giungere alla donazione dell’area dove edificare la parrocchia, ha spiegato poi il sindaco «c’è stata un’operazione urbanistica complessa, ma ce l’abbiamo fatta. Ne verrà fuori un grande centro di aggregazione che riuscirà a dare servizi sociali e culturali – precisa Alemanno -. I fondi sono quelli previsti nei finanziamenti per le nuove parrocchie e, una volta sbloccato l’aspetto urbanistico, la costruzione procederà velocemente».

Il via libera alla realizzazione di nuove parrocchie arriva dopo una serie di contributi comunque già varati dal Campidoglio, come ad esempio, il sostegno di un milione di euro, per un massimo di diecimila euro a parrocchia, per lo svolgimento delle attività di oltre cento parrocchie romane. Un bando, anche questo, atteso da tempo. L’obiettivo dell’amministrazione di centrodestra è chiaro: incentivare la preziosa attività sociale svolta dalle migliaia di parrocchie dislocate in tutta la Capitale, soprattutto nelle periferie più a rischio che, ancora, sono tantissime. Parrocchie dunque non solo per rispettare e garantire la partecipazione dei fedeli alle celebrazioni religiose ma anche per essere punto di riferimento indispensabile per attività ricreative e sociali per decine di migliaia di persone altrimenti senza alternativa. O meglio, senza speranza di una vita migliore.

 

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