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Addio a Maldera

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Campione di un altro calcio più autentico

 

Un terzino vecchia maniera con il vizio del gol, tanta potenza, corsa e precisione nel tiro. Era un mancino sopraffino, Aldo Maldera, bravo nel crossare e così veloce da venir soprannominato ‘Cavallo’ fin dai tempi dell’esordio in Serie A con Milan (il 26 marzo 1972 contro il Mantova). Squadra dove divenne una bandiera vincendo lo scudetto della stella nel 1978-79 e restandoci anche nei momenti più difficili, quelli del Calcioscommesse e della retrocessione in B. Giocò e si cucì il tricolore anche con la Roma di Nils Liedholm e Falcao, in una città che gli rimase nel cuore tanto da farlo continuare a vivere a Fregene, a due passi dalla Capitale, dove è morto prematuramente all’età di 58 anni, lasciando sgomenti e affranti parenti e amici. Ultimo di tre fratelli, tanto da essere conosciuto come Maldera III, l’ex difensore viveva nella località del litorale laziale insieme con la moglie e tre figlie. Vestì dieci volte la maglia della Nazionale e fu convocato anche per i Mondiali di Argentina ’78, dove gioco’ soltanto la finale per il terzo posto. Dopo aver lasciato il calcio giocato, Aldo Maldera è stato nel 2009 direttore tecnico dei greci del Panionios, prima di tornare l’anno successivo in Italia dove ha ricoperto lo stesso incarico nell’Aranova, squadra laziale di seconda categoria. Titolare nel Milan dal 1975, vinse con i rossoneri la Coppa Italia del 1977 mentre nel frattempo aveva esordito in Nazionale il 28 maggio 1976 a New York contro l’Inghilterra nel Torneo del Bicentenario, indetto per celebrare i 200 anni dell’indipendenza degli Stati Uniti. Il suo record di realizzazioni è di 9 reti nel campionato 1978-1979, quello dello scudetto della stella. L’anno successivo il Milan si classificò terzo ma fu coinvolto nello scandalo del Calcioscommesse e retrocesso in Serie B. Attaccato ai colori rossoneri, il difensore non lasciò la squadra mentre ormai era tagliato fuori dal giro della Nazionale maggiore. Dopo la nuova retrocessione del Milan nel 1982, Maldera passò alla Roma, con cui dopo aver vinto il secondo campionato giallorosso (1982/83) giocò la successiva Coppa dei Campioni. Archiviate tre stagioni nella Capitale, chiuse la carriera alla Fiorentina nel 1987 dopo due campionati. Unanime il cordoglio delle società in cui giocò e dei suoi ex compagni di squadra: “Uno che è venuto in B con noi e che ha sempre amato solo ed esclusivamente il Milan”, il saluto del club rossonero che su twitter aggiunge “resterai rossonero per sempre”. Sconvolta la dirigenza della Roma: “solo poche settimane fa – racconta il direttore generale giallorosso Franco Baldini – ci eravamo visti a Trigoria ipotizzando iniziative da prendere insieme per il prossimo futuro, futuro che crudelmente gli è stato negato. Vada alla famiglia il nostro più sentito cordoglio e il nostro abbraccio”.

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