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L’ospedale va in ferie: o muori o ripassi più tardi

       MAZZARINO (CALTANISSETTA) – Sono in rivolta, si sono incatenati davanti l’ospedale, alcuni fanno lo sciopero della fame, altri hanno occupato svincoli e strade statali. Gli abitanti di Mazzarino, cittadina di oltre 12 mila abitanti nel nisseno, prendendo spunto dalla drammatica morte di un motociclista di 23 anni, Filippo Li Gambi, che forse si sarebbe salvato se la sala operatoria non fosse stata chiusa, protestano perché non vogliono il declassamento del ”Santo Stefano” che da ospedale passerebbe a presidio territoriale di assistenza, secondo il nuovo piano regionale sanitario. La sala operatoria sarebbe stata chiusa per il mancato rinnovo di alcuni contratti dei medici nel periodo delle ferie. Proprio com’è avvenuto nel reparto di Ostetricia dell’ospedale di Niscemi, altro comune nisseno, dove da due giorni una trentina di gestanti occupa le sale chiuse dal 19 luglio perché i medici sono in vacanza. Gruppi di mazzarinesi hanno occupato, con auto e roulotte, svincoli di strade e la carreggiata della statale 626 Caltanissetta-Gela sorvegliati dalle forze dell’ordine che comprendono bene come il problema sanitario sia importante per questa comunità.
Nella cittadina per tutto il giorno i negozi sono rimasti con le saracinesche abbassate (vi erano appesi cartelli con scritto ”Chiuso per protesta ospedale”) e le attività si sono fermate per solidarietà con la famiglia Li Gambi e per salvare l’ospedale. E’ rimasto incatenato anche oggi, fino a quando ha avuto un malore, davanti l’ospedale Giovanni Li Gambi, 57 anni, il padre di Filippo, che si era unito alla protesta di Giusepe Ciancio, Ugo Di Dio e Gennaro Ruvio (che hanno cominciato lo sciopero della fame) ieri dopo aver partecipato al funerale del figlio. ”Ciò che è accaduto a lui – dice – deve servire a salvare altre vite”. Filippo è morto dopo aver avuto un incidente con la sua moto acquistata da un mese. Era stato trasportato in gravi condizioni nell’ospedale ”Santo Stefano” a Mazzarino, ma i medici ne avevano disposto il trasferimento al ”Sant’Elia” di Caltanissetta. Il giovane è morto all’arrivo. Nel nosocomio di Mazzarino era chiusa la sala operatoria e i familiari sostengono che il giovane si sarebbe potuto salvare se fosse stato operato subito visto che ha perso molto sangue. ”La struttura di Mazzarino non deve chiudere – dice Li Gambi – chiedo a tutte le autorità d’ intervenire al più presto e in maniera concreta”.
Il sindaco Vincenzo D’Asaro invita i concittadini alla calma anche se appoggia la loro battaglia. Il presidente della commissione d’inchiesta sul servizio sanitario nazionale, il senatore PD Ignazio Marino, ha annunciato un’ inchiesta sulla morte del giovane motociclista. L’assessore regionale alla Sanità, Massimo Russo che aveva già disposto un’ ispezione nel ”Santo Stefano”, dice: ”Sono molto amareggiato. La morte di un giovane non può essere utilizzata per indegne strumentalizzazioni. E’ in corso un’inchiesta della magistratura e anche l’assessorato ha avviato un’ indagine parallela per verificare se sono state seguite tutte le corrette procedure e se il successivo trasferimento al Sant’Elia è avvenuto con la tempestività necessaria. In tempi brevi sarà fatta chiarezza sulle responsabilità”. E il presidente della Regione, Raffaele Lombardo, dice: ”Un sistema sanitario in cui le sale operatorie chiudono per ferie, deve essere smontato e rimontato daccapo. Ed è proprio quello che stiamo facendo. Ma dinanzi a certi episodi lo sconcerto è inevitabile”.

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