venerdì 19 Luglio 2024

Ammissioni sulle stragi

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Con la faccia tosta ma con la solita superficialità che si adegua alla punta dell’iceberg

 

L’ammissione è arrivata da una persona che ricopre una carica istituzionale. Sulla presunta trattativa tra Stato e mafia – ha sottolineato il presidente della Commissione Antimafia, Giuseppe Pisanu, nelle sue comunicazioni finali sui grandi delitti e le stragi di mafia del ’92-’93 – ci fu almeno una trattativa tra uomini dello Stato privi di un mandato politico e uomini di Cosa nostra divisi tra loro e quindi privi anche loro di un mandato univoco e sovrano. Sembra logico parlare, più che di una trattativa sul 41bis, di una tacita e parziale intesa tra parti in conflitto». Sulle stragi: «È logico dubitare che Cosa Nostra agì da sola» «Noi conosciamo le ragioni e le rivendicazioni che spinsero Cosa nostra a progettare e ad eseguire le stragi, ma – ha scritto l’ex ministro – è logico dubitare che agì e pensò da sola». «Convergenze tattiche tra Carabinieri e mafiosi» «Ci furono tra le due parti convergenze tattiche ma strategie divergenti – ha osservato ancora Pisanu nelle sue comunicazioni- i carabinieri del Ros volevano far cessare le stragi, i mafiosi volevano invece svilupparle fino a piegare lo Stato». «Non si può dubitare della fedeltà di Scalfaro, Amato e Ciampi» Secondo Pisanu «i vertici istituzionali e politici del tempo, dal Presidente della Repubblica Scalfaro ai Presidenti del Consiglio Amato e Ciampi, hanno sempre affermato di non aver mai neppure sentito parlare di trattativa. Penso che non possiamo mettere in dubbio la loro parola e la loro fedeltà a Costituzione e a Stato di diritto».
Chi? Come? Perché? Per conto di chi? Per interesse di chi?
Per noi che abbiamo oramai il quadro molto chiaro si tratta di domande retoriche ma loro non è che non rispondano; non se le fanno proprio le domande….

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