Home Storia&sorte Angelino Rossi

Angelino Rossi

0


Non indossò i guanti ma i guantoni

 

Martedì notte se n’è andato anche lui, il vecchio attivista che aveva fondato la palestra dei pugili. Quella piccola pattuglia di combattenti indomiti che assicurava l’incolumità dei candidati missini nelle zone più rosse e più turbolente.
L’immaginario di quella mitica “palestra” giunse ad ispirare addirittura un personaggio dei fumetti di fine anni cinquanta, Furio Almirante (la scelta del nome non fu di certo casuale).
Personalmente ricordo lui e i suoi ergersi come baluardi di tranquillità davanti alle masse aggressive che cercavano di chiudere la bocca agli oratori e che non osavano mai avvicinarsi a quella sporca mezza dozzina.
Nell’incoscienza giovanile e nell’ardore fanatico dell’eroismo fascista di cui mi nutrivo mi sentivo allora invincibile. Ma di sicuro in alcune circostanze quel senso d’invincibilità lo dovevo anche a loro.
Alcuni di quelli che protessero indossarono presto i guanti, loro rimasero fedeli ai guantoni.

Angelino Rossi se n’è andato. Non ha lasciato in eredità né appartamenti di Montecarlo né posizionamenti furbi tra ostriche e antifascismo.
Vita est Militia. Non importa se quella milizia venga tradita o svalutata, non importa se molti di quelli che furono difesi avrebbero meritato di prendersi legnate. La militia conta in sé. E lascia eredità meno tangibili ma più profonde e indissolubili.

Nessun commento

Exit mobile version