E’ di almeno 66 civili uccisi il bilancio della nuova offensiva dell’esercito scattata oggi in Siria. Offensiva che ha colpito le due diverse città di Deir al Zour, dove le vittime dei carri armati sono 50, secondo gli attivisti della Federazione dei comitati di cordinamento della rivoluzione siriana, e i feriti sono curati nelle moschee dopo la chiusura, da parte delle autorità degli ospedali, e di Homs, dove i morti sono stati 16, fra cui quattro donne e due bimbi.
Nel frattempo, il Presidente Bashar al Assad, ha assicurato che ”il Paese ha imboccato la strada delle riforme”. Nel suo incontro con il ministro degli esteri libanese, Adnan Mansour, rende noto l’agenzia di stampa ufficiale Sanaa, Assad ha aggiunto che ”è dovere dello stato, che deve difendere la sicurezza e proteggere le vite dei civili, affrontare i fuorilegge che bloccano le strade, isolano intere città e terrorizzano i loro residenti”.
Se Assad dovesse cadere sarebbe probabilmente la fine del mondo arabo e della stessa Europa.
Contro di lui, foraggiati e sospinti dalle Ong angloamericane, i Fratelli Musulmani e i fondamentalisti waabiti coperti dall’Arabia Saudita.