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Italia e Germania: record d’immigrazione

 

Vola a record storici l’immigrazione nella ricca e forte Germania dal resto dell’Unione europea, e in percentuale l’aumento del numero dei migranti dall’Europa mediterranea schiacciata da crisi e austerità supera di molto il tasso di crescita delle partenze dai paesi dell’Europa centrale e orientale. Lo dicono i dati ufficiali resi noti stamane da Destatis, l’istituto federale di statistica, fornendo una drammatica conferma della crisi e della disperazione dei disoccupati sudeuropei, soprattutto giovani laureati. In particolare, l’aumento del flusso di italiani, in grande maggioranza giovani, verso la Germania, è cresciuto del 40 per cento.
Vediamo i dati nel loro complesso. Nel 2012 si sono trasferiti nella Repubblica federale 1milione e ottomila persone. Nello stesso arco di tempo circa 712mila cittadini tedeschi se ne sono invece andati all’estero a cercare lavori meglio retribuiti (ciò riguarda soprattutto alcune categorie come i medici, retribuiti molto meglio in Norvegia o Nordamerica che non in Germania). Al netto dell’emigrazione tedesca, quindi, almeno 369mila persone provenienti in massima parte dal resto dell’Unione europea sono immigrate qui.
In assoluto i polacchi sono il gruppo più numeroso, con 180mila persone, seguiti dai romeni (centosedicimila), dai bulgari con 58mila migranti e dagli ungheresi con 54mila, alto numero rispetto ai pochi abitanti del paese, appena dieci milioni. Ma in percentuale, l’aumento dell’immigrazione polacca è solo dell’otto per cento, di quella bulgara il 14 per cento e di quella romena il 23 per cento. Tassi d’incremento dell’emigrazione dunque ben inferiori a quelli dei paesi mediterranei dell’eurozona: l’aumento degli arrivi di italiani in Germania è del 40 per cento, quello di greci e portoghesi del 43 per cento, quello dei giovani spagnoli addirittura del 45 per cento. In valore assoluto, gli immigrati italiani hanno superato la soglia di 42mila persone, più delle 34mila provenienti dalla Grecia e dei 30mila spagnoli.
Nel complesso, si tratta dell’aumento più cospicuo dell’immigrazione nella Repubblica federale (dove la disoccupazione appare stazionaria) da ben diciassette anni a questa parte. I nuovi arrivati sono in media di dieci anni più giovani rispetto all’età media dei cittadini tedeschi, e quasi sempre hanno un’alta qualifica culturale e professionale, del livello di una laurea universitaria. Tra i sedici Stati della Bundesrepublik, i cinque Stati che registrano il massimo aumento del flusso di migranti sono anche quelli più ricchi o più industrializzati: Baviera, Nordreno-Westfalia, Baden-Wuerttemberg, Assia e Bassa Sassonia.

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