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Bank Italia : entrate tributarie a picco

 

 

Nuovo record per il debito pubblico italiano: a marzo, si è attestato a 1.741 miliardi di euro, circa 33 miliardi in più rispetto al precedente record storico toccato a febbraio. E con questo ulteriore aumento, il debito dell’Azienda Italia in tre mesi sale del 4,66%. Lo riporta il Supplemento al Bollettino statistico di Bankitalia che evidenzia il comportamento virtuoso di Comuni e Province, il cui debito invece cala. Sul fronte delle entrate nuovo crollo nel primo trimestre con 4 miliardi in meno rispetto allo stesso periodo del 2008.

Cala il debito delle amministrazioni locali
Comuni e Province vedono calare a marzo il proprio debito mentre resta stabile quello delle Regioni.
Più in dettaglio, per quanto riguarda i Comuni, a marzo il debito si è attestato a 47,282 miliardi di euro, in calo rispetto ai 48,183 di febbraio. A marzo 2008 il debito era invece a 47,374 miliardi. Le Regioni (più le Province autonome) hanno visto il loro debito a marzo a quota 43,068 miliardi stabile rispetto ai 43,026 miliardi di febbraio e in lieve aumento rispetto a marzo 2008 (42,445 miliardi). Infine le Province: sempre a marzo hanno registrato un debito di 8,961 miliardi contro i 9,219 del mese precedente e gli 8,867 di marzo 2008.
Complessivamente dunque il debito delle amministrazioni locali (compresa la voce altri enti che, sempre a marzo, segna un debito di 9,3 miliardi) cala da 109,024 miliardi di febbraio a 108,645 miliardi (109,585 a marzo 2008).

Entrate tributarie ancora in calo
Le entrate tributarie continuano a calare: secondo il supplemento al bollettino statistico della Banca d’Italia si sono attestate, nel primo trimestre 2009, a 81,016 miliardi, ovvero circa 4 miliardi in meno rispetto agli 85,075 dei primi tre mesi del 2008. Il calo percentuale è del 4,8%. Il dato è calcolato al netto dei fondi speciali per la riscossione, cioè importi già incassati ma non ancora suddivisi tra tasse e contributi, che mostrano un leggero scostamento tra i due trimestri considerati.

Ora restituiranno i soldi fregati allo Stato Italiano?

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