Stavolta l’Europa fa flop
Certo è un gran colpo di freno passare dal +9,6% di aprila al misero +0,6% di maggio, ma questa è la realtà del mercato europeo dell’auto. L’Acea, associazione continentale dei produttori di auto, ha conteggiato nel mese la vendita di 1.442.643 vetture nuove. In Italia si registra una caduta del 2,8% a 119.113 unità. Complessivamente nei primi cinque mesi dell’anno in Europa (si intende Ue +Paesi dell’Efta) sono state vendute 7.076.504 auto, cioè il 2,2% in più del periodo gennaio-maggio 2017, che è comunque un buon risultato, ma l’ultimo mese fa pensare che il vento stia girando.
Perché a maggio sono stata immatricolate così poche auto? Secondo il Centro Studi Promotor in parte c’è stato un effetto calendario, cioè un minor numero di giornate lavorate in diversi Paesi rispetto a maggio 2017, che si è tradotto anche in un minor numero di giornate a disposizione per entrare in concessionario. Ma il rallentamento della crescita si deve anche a un altro fattore: il presidente di Promotor, Gian Primo Quagliano, parla di «demonizzazione del diesel, che determina un rinvio di sostituzione di vetture a gasolio ormai mature», perché i loro proprietari prendono tempo per valutare se acquistare ancora un diesel o se orientarsi su altri tipi di alimentazioni; il timore è di comprare una macchina che andrà incontro a divieti e ostracismo. Comunque, secondo che di Promotor è presidente, «il mercato europeo delle auto continua a godere buona salute».
Ci sono però Paesi che fanno eccezione. L’effetto della demonizzazione del diesel appare evidente soprattutto in Germania, dove è scoppiato lo scandalo «dieselgate» e che a maggio accusa una contrazione delle immatricolazioni del 5,8%, anche se qui, come altrove, influisce la variabile spuria degli effetti di calendario. Nei primi cinque mesi dell’anno il calo delle immatricolazioni di vetture a gasolio in germania è stato del 21%. Anche il mercato italiano in maggio ha accusato una contrazione (del 2,8% come si diceva sopra) , anche a causa delle incertezze politiche (che comunque influiscono sulkle decisioni individuali di acquisti importanti, come la casa o l’auto) e per il manifestarsi di segni di rallentamento nella ripresa dell’economia.
In questo quadro, Fiat Chrysler Automobiles in Europa a maggio ha il segno «più» immatricolando 110.100 vetture, in aumento dello 0,2% rispetto al corrispondente mese di un anno fa. La quota di mercato continentale è del 7,6%. Registrazioni in crescita per Alfa Romeo (+12,2%) e soprattutto per Jeep, le cui vendite sono più che raddoppiate: +101,3%. Nessun altro marchio registra un dato simile. Nei primi cinque mesi i due marchi fanno rispettivamente +12,9 e +66,4%. Continuano a crescere le vendite di Stelvio e Compass. Quanto al marchio Fiat, i modelli 500 e Panda detengono insieme il 32,25% del segmento A. Bene anche la 500L (fra le prime tre del suo segmento), la 500X e la Renegade, entrambe nella «top ten» di categoria.