sabato 20 Luglio 2024

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Per i padrini globali anche Gheddafi è criminale. Se la suonano, se la cantano e se la regolano da soli

I giudici della Camera “pre-trial” della Corte penale internazionale hanno accolto la richiesta del procuratore della Cpi di spiccare un mandato di cattura contro il colonnello Muammar Gheddafi per crimini contro l’umanità. La stessa richiesta è stata accolta per il suo secondogenito Saif al-Islam e per il capo dei servizi segreti libici, Abdullah al-Senussi: anche loro sono accusati di crimini contro l’umanità.
“La camera spicca immediatamente un mandato di arresto contro Muammar Gheddafi”, ha dichiarato il giudice Sanji Mmasenono Monageng, al termine di un’udienza pubblica tenuta all’Aja.
Per i giudici esisterebbero “motivi ragionevoli” per credere che Gheddafi, suo figlio e il capo dei servizi abbiano commesso crimini contro l’umanità nel conflitto libico “dal 15 febbraio fino al 28 febbraio almeno”, cioè nel periodo che precede la decisione della comunità internazionale di intervenire militarmente in Libia, sulla base della risoluzione 1973 del consiglio di sicurezza dell’Onu.
La richiesta di un mandato di cattura nei confronti del raìs era stata presentata il 16 maggio dal procuratore generale della Cpi, Luis Moreno Ocampo, secondo cui l’arresto di Gheddafi era necessario per porre fine ai crimini di guerra: “I crimini vengono commessi ancora oggi in Libia. Per farli cessare e per proteggere i civili, Gheddafi deve essere arrestato”, aveva infatti detto il procuratore in un comunicato.
“La pronuncia della Corte penale internazionale (Cpi) sulle comprovate responsabilità di Gheddafi legittima ulteriormente l’assoluta necessità e l’alto valore della missione umanitaria della Nato in Libia, su mandato Onu, nel quadro della “responsabilità di proteggere” che spetta alla comunità internazionale nelle emergenze umanitarie provocate da atti di repressione di dittatori verso il proprio popolo”. Così la Farnesina commenta la decisione dei giudici dell’Aja di spiccare il mandato d’arresto nei confronti di Gheddafi, del figlio Saif e del genero Al Senussi.

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