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Sei medaglie al Mondiale di Garmish

L’Italia chiude in bellezza il Mondiale di Garmish conquistando un’altra medaglia. Merito di Manfred Moelgg terzo nello slalom. L’azzurro partito con il numero 1 di pettorale per la prima volta dopo tanto tempo, non si è fatto tradire né dalla pista né dalla responsabilità di scendere per primo. E si è espresso benissimo anche nella seconda e decisiva manche. Meritato il suo terzo posto dietro al neo campione del mondo, il francese Jean Baptiste Grange, e allo svedese Jens Byggmark, medaglia d’argento. PISTA ROVINATA – Non era facile ottenere un risultato d’eccellenza, soprattutto quando i migliori hanno affrontato la seconda manche. Il tracciato era infatti parecchio segnato e rovinato in più punti. “Per me è una soddisfazione grandissima – dice soddisfatto Moelgg – che premia tanta fatica e tanto lavoro, non solo mio ma anche dei tecnici e degli allenatori. ? un premio anche per mia sorella Manuela, nel senso che abbiamo una medaglia in famiglia. Durante la stagione di Coppa del Mondo lei aveva fatto due podi e io niente. Dovevo recuperare e ora c’è questa medaglia”. Decisiva, anche per il morale, la prima parte di gara. “La prima manche è andata bene ed ho saputo sfruttare il pettorale, fondamentale con questa neve” continua Moelgg. Bella prova e secondo posto parziale, premessa per il podio. Ma c’erano tanti rischi, per tutti (alcuni tra i favoriti li hanno pagati cari) nella seconda manche, con tante buche che si cercava di chiudere con sali ed acqua. Anche Moelgg ha rischiato di perdere tutto. “Dopo poche porte – ammette – ho rischiato di uscire. Poi ho trovato il ritmo giusto e sono riuscito a sciare leggero e preciso”.
Per l’Italia è la sesta medaglia di questo Mondiale. Un risultato di grande valore e, oltretutto, inatteso, perché il rendimento nelle gare di Coppa prima dell’appuntamento iridato non lasciava ben sperare. Invece ora la spedizione azzurra torna a casa con un bottino che soltanto nel 1997 l’Italia era riuscita a conquistare per numero di podi. Il risultato complessivo è buono anche per il rendimento di squadra in quasi tutte le prove. Anche nello slalom finale, dove oltre a Moelgg, Cristian Deville si è piazzato settimo, il debuttante Stefano Gross 22esimo. Peccato invece per Razzoli, l’oro di Vancouver, che in tutta la stagione non è riuscito a trovare un rendimento all’altezza delle sue possibilità, arretrando anche nel ranking. Cosa che gli ha dato un pettorale alto e molte difficoltà in più a Garmish. “Nella prima manche ho commesso un grave errore prendendo in maniera sbagliata un dosso” spiega. Nella seconda tradito dalla pista anche dalla voglia di recuperare almeno un buon piazzamento, è uscito, toccando la neve con lo scarpone troppo inclinato.

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