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Baciamo le mani

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Se tutti uscissero dalla carceri per permessi premio, queste resterebbero vuote. Il sistema ha pensato bene di porre dei paletti. é stato così previsto che chi ha confessato 100 omicidi, non solo potrà godere di detti vantaggi, ma potrà anche ottenere i domiciliari. é facile: basta pentirsi!

Giovanni Brusca, l’ex capomafia di San Giuseppe Jato, in carcere dal 20 maggio del 1996, è un detenuto modello, tanto da meritarsi un giorno di libertà ogni 45 di cella. Giovanni Brusca siè autoaccusato di un centinaio di omicidi tra i quali quello del piccolo Giuseppe Di Matteo, il figlio del pentito Mario Santo, strangolato e sciolto nell’acido. L’ex boss in prigione ha ottenuto permessi premio per andare in visita dalla famiglia.


Il tribunale di sorveglianza di Roma ha concesso a Brusca la possibilità di ottenere permessi premio per uscire dal carcere ogni 45 giorni o al massimo ogni due mesi, motivata con la buona condotta del detenuto. L’ex boss, in cella dal giorno del suo arresto, avvenuto il 20 maggio del 1996, ha trascorso fino ad ora i permessi concessigli dal tribunale romano con la sua famiglia che vive in una località protetta, come rivela il Giornale di Sicilia. Scortato, in stato di detenzione domiciliare, l’ex capomafia di San Giuseppe Jato ha lasciato la cella per alcuni giorni.

Brusca, l’uomo che ha premuto il telecomando causando la strage di Capaci, era uscito dal carcere soltanto in seguito ad un’autorizzazione straordinaria per motivi familiari. “Anche lui è entrato nel circuito dei benefici carcerari”, ha commentato il suo legale, l’ avvocato Luigi Li Gotti. Nelle prossime settimane i giudici del tribunale di sorveglianza dovranno decidere sull’istanza di scarcerazione del pentito. I pm di Palermo, Caltanissetta e Firenze dovranno esprimersi sugli effetti del pentimento di Brusca. Sulla scarcerazione, a cui dovrebbero seguire gli arresti domiciliari, si pronuncerà anche la Direzione Nazionale Antimafia.

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