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Battaglia per Carlo

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Gli Usa non hanno mostrato le carte alla Germania quando rapirono Parlanti. Il comunicato

                  “Il sig. Carlo Parlanti, cittadino italiano trasferitosi negli Stati Uniti per motivi di lavoro è stato condannato alla pena di nove anni di reclusione per un presunto stupro.

Il signor Carlo Parlanti viene arrestato in Germania il 5 Luglio 2004 a seguito di un mandato di cattura internazionale emesso dalla contea di Ventura, tra l’altro non convalidato dalle autorita’ italiane e dopo 11 mesi di custodia cautelare nel paese Europeo estradato verso gli USA il 3 Giugno 2005, sottoposto a processo il 10 Dicembre del 2005.

Il processo è fondato sulla sola dichiarazione della presunta vittima, sig.ra Rebecca White, che si è avvalsa di prove false da lei stessa precostituite e su racconti di fatti mai accaduti, a suffragare la tesi della difesa esistevano gia’ al momento della denuncia alcuni elementi:

Registrazioni della presunta vittima con deposizioni alla polizia che indicavano un elemento nell’accusa di instabilità e inattendibilità.

Ritrattazione delle date del presunto crimine (6 luglio, secondo la prima denuncia, 29 giugno secondo la sua integrazione poi confermata in tribunale, 12 luglio secondo la sua dichiarazione raccolta in un certificato medico redatto dal dott. Patswosky),

Fotografie della scena del crimine che evidenziavano tale spazio ordinato e senza alcun segno che fosse avvenuta una qualsiasi violenza.

Questa documentazione non e’ stata presentata alla Germania.”

La contea di Ventura si è resa colpevole di omissioni e occultamenti in una rogatoria internazionale, la Germania ha il dovere di perseguire tali criminini, altrimenti acconsentirebbe ad essi rendendosi complice.

 

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