giovedì 18 Luglio 2024

Belgio: in un modo o nell’altro è sodomia.

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Fuorilegge il Vlaamsblock (secondo partito in Fiandre), tappeti rossi per i pedofili. Così nel centro nevralgico dell’Europa Atlantica

In attesa dell¹approvazione del mandato di cattura europeo, giungono interessanti notizie dal Belgio.


Il Vlaams Blok dichiarato razzista e messo fuori legge. E i maniaci escono di galera…


«C’è un giudice a Bruxelles!», avranno esclamato i sedicenti difensori della libertà, dell’anti-razzismo, della democrazia e così via: ma la verità è che in questa Europa la democrazia e la libertà di pensiero sono sempre più a rischio, minacciati da ogni lato e sottoposti a fuoco concentrico. “Sublime” esempio di questo concetto di democrazia è quel Belgio che ama chi violenta i bambini, ma in compenso detesta chi difende la propria identità e le proprie tradizioni. Non ci credete? Guardate cosa è successo a Bruxelles, là dove – per molti – c’è un giudice. Anzi troppi giudici.


Il Vlaams Blok, partito identitario e autonomista del Belgio fiammingo, è razzista. Chi aveva qualche dubbio in proposito, d’ora in avanti lo tenga per sé, o corre il rischio di finire indagato per apologia di reato o consimili. La conferma è arrivata qualche giorno fa direttamente dalla Corte di Cassazione belga, che ha ritenuto fondata la condanna della Corte di


appello di Gand pronunciata nell’aprile scorso contro tre associazioni satelliti del partito, colpevoli di aver violato la legge contro il razzismo e la xenofobia. I giudici della Cassazione, accogliendo così la tesi del pubblico ministero, hanno respinto il ricorso presentato dagli avvocati del Vlaams Blok che in 21 punti reclamavano soprattutto una limitazione della libertà di espressione. Durante la lettura della sentenza, il presidente Edward Forrier ha ribattuto punto per punto su tutti gli argomenti della difesa dichiarandoli non ricevibili o incompleti. «Con questa sentenza che ci obbliga allo scioglimento, oggi siamo stati condannati a morte», ha dichiarato il leader del Blok, Frank Vanhecke, il quale ha tuttavia annunciato la presentazione, già da domenica, di un nuovo partito. (.)


Secondo partito alle ultime elezioni regionali nel Nord del paese, con il 23% dei voti, il Vlaams Blok è già oggi primo per numero di consensi ad Anversa, la seconda città del Belgio, con il 34,4% dei voti, mentre un recente sondaggio gli ha dato il 26,9% dei suffragi in caso di elezioni.


Il Vlaams Blok no, ma i pedofili si. Tanto il primo non piace, tanto i secondi sembrano godere di particolari attenzioni, se è vero – come denunciato qualche giorno fa dal quotidiano Dernière Heure – che ogni anno ne vengono rimessi in libertà condizionata quasi una quarantina. Il popolare quotidiano belga cita le statistiche ufficiali delle scarcerazioni


autorizzate nel Paese l’anno scorso e racconta come delle quasi 700 scarcerazioni condizionate del 2003, ben 35 hanno riguardato condannati per «fatti contro la morale» ai danni di minori, circa il 5% del totale. Una cifra «più o meno costante nel corso degli anni» in un Paese che conta circa dieci milioni di abitanti. Le scarcerazioni, fa intendere la diffusa


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