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Gli americani colpiti al cervello. Loro

                       

 I traumi sono provocati dalle continue esplosioni accidentali e improvvise – Il 20 percento dei soldati statunitensi che hanno operato in Afghanistan e in Iraq ha riportato danni cerebrali (TBI, traumatic brain injury) causati da esplosioni accidentali e improvvise. Lo sostengono i medici militari che operano nella base statunitense di Airbone, a sud di Kabul. “Molte dei traumi derivano da esplosioni accidentali- ha dichiarato il sergente Christopher Brown, medico della base- e le esplosioni stanno diventando sempre più potenti”. Il centro medico di Airbone non è però attrezzato per curare i traumi cerebrali e può accogliere i pazienti solo fino a quando si sono stabilizzati per spedirli poi in un centro più grande. “Tutto ciò che possiamo fare- ha proseguito Brown, che ha denunciato anche la carenza di medici e strutture alla base – è fare una diagnosi e trattare i sintomi, dal momento che non abbiamo un laboratorio”. In questo momento alla Walter Reed Army Medical Center di Washington sono almeno cento i pazienti in cura per questo genere di trauma. L’esercito statunitense usa uno specifico esame per riconoscere questo genere di traumi, ma “alcune volte la diagnosi risulta molto difficile. Il alcuni casi arriviamo a capire solo settimane più tardi, dopo che i militari sono arrivati qui lamentando solo un forte mal di testa” Per questo, continua Brown, il test tradizionale non è più sufficiente. L’aumento di traumi cerebrali in Afghanistan costituisce un grosso problema dal momento che se un soldato viene colpito da un’esplosione improvvisa più di tre volte, può essere esonerato dal pattugliamento e chiedere di venir assegnato a compiti più leggeri.
Ciò che i medici non dicono è che  il restante 80% manifesta un irreversibile encefalogramma piatto….
Ovviamente succede agli americani, ai nostri no.
Una ragione ci sarà.

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