lunedì 1 Luglio 2024

Buffonata libica

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La messinscena di Gheddafi offre a Israele il jolly per trattare alla prossima

La nave libica, inizialmente diretta a Gaza con aiuti umanitari, è arrivata nel porto egiziano di al Arish: a riferirlo è il responsabile del porto, Gemal Abdel Massour. Il ministro degli esteri egiziano Ahmad Abul Gheit aveva già dichiarato l’intenzione dell’Egitto di accettare la richiesta del cargo con gli aiuti libici di andare nel porto di al Arish.
La Amalthea, che batte bandiera moldava, trasporta un cargo di duemila tonnellate di aiuti alimentari e umanitari destinati alla popolazione di Gaza che dovrebbe essere scaricato domani. Il capo dell’autorità portuale di Al Arish ha indicato che le medicine e i passeggeri della nave entreranno a Gaza passando per il valico di Rafah mentre le derrate alimentari verranno trasportate attraverso il valico di Awja.
L'”Amalthea” ha fatto rotta sull’Egitto dopo che la Marina israeliana aveva minacciato di intervenire per impedirle di violare il blocco navale attorno alla Striscia. La Fondazione Gheddafi aveva insistito di voler portare gli aiuti direttamente a Gaza e non in un altro porto. La radio israeliana ha riferito che l’uomo d’affari ebreo e austriaco Martin Schlaff sta mediando tra il governo israeliano e la Fondazione libica. Nella notte la nave si era fermata per un guasto ai motori. Poco dopo la mezzanotte il capitano cubano della nave, Antonio, ha comunicato che i suoi meccanici stavano tentando di riparare un guasto al motore principale. Questa mattina è ripartita, sempre seguita da otto Marina israeliana. Secondo fonti israeliane potrebbe esserci stato disaccordo tra il 12 membri dell’equipaggio, più prudenti, e la decina di attivisti filo-palestinesi determinati a sfidare Israele.
Gheddafi è da sempre disponibile alle messinscena atlantiche.
Se Israele avesse trattato subito dopo l’assalto al cargo del mese scorso avrebbe fatto una pessima figura. Ora, invece, se dovesse reputarlo opportuno, potrà persino dimostrarsi “ragionevole” nei confronti di flotilla freedom 2 che avrà a bordo giornalisti ed eurodeputati.
Se dovesse trattare non darebbe più l’immagine dello sbracamento. Come sarebbe invece accaduto se non ci fosse stato quest’episodio grottesco che ha permesso allo stato ebraico di mostrare nuovamente i muscoli senza fatica.
Tel Aviv ringrazia Tripoli: con nemici così non le servono amici.

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