Si sposta in avanti l’età terminale. Il 29% degli over 85 risulta in grado di far tutto da solo. Qualche animale politico da nomenklatura vi si allena da tempo immemorabile: così, persa la Fiamma e consultate le statistiche sulla senilità, il baldo Pino non dispererà
Nonni italiani in salute, felici, ma fragili. Anziani solo per modo di dire perche’ la terza eta’ si sposta sempre piu’ avanti. Prevale una positiva percezione della salute e del proprio benessere negli italiani sopra i 65 anni intervistati dal Censis per una ricerca condotta per l’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali. Autonomi e ottimisti sono molto differenti dallo stereotipo dell’ anziano di pochi decenni fa. I 65-69enni giudicano ‘buono o ottimo’ il proprio stato di salute nel 64% dei casi, sono in grado di fare tutto da soli (l’83,3%), non sono per lo piu’ affetti da malattie (47,1%) e si dichiarano ‘felici’ nel 77,1% dei casi. Le cose cambiano, come e’ naturale, con l’andare avanti con l’ eta’: gli over85 sono in grado di fare tutto da soli nel 29% dei casi, sono condizionati nella mobilita’ da ostacoli (55,9%) e da patologie gravi (il 25% da malattie molto gravi ed il 28% da patologie di una certa gravita’ ma curabili) e affermano di ‘sentirsi felici’ nel 46,5% dei casi. ATTIVI E SALUTISTI – I due terzi dei ultrasessantacinquenni fa qualche cosa per curare la propria persona: il 54,1% degli over65 cerca di passare molto tempo all’aria aperta, il 19% tenta di trascorrere brevi periodi di vacanza, il 10,2% pratica attivita’ sportive e attivita’ culturali ed il 9,9% cerca di mangiare prodotti di coltivazioni biologiche. Solo il 32,1% del campione non fa nulla di particolare per la cura di se’. Generalmente salutisti, l’87,9% degli ultrasessantacinquenni non fuma, il 70,1% non assume alcolici e tra coloro che bevono alcolici (il 29,9%) solo il 7,4% lo fa abitualmente. Anche la prevenzione e’ molto sentita. Il 58% degli anziani si sottopone frequentemente ad accertamenti ed il 51,2% esegue, sempre frequentemente, visite mediche generiche e specialistiche. Il 67,9% assume frequentemente farmaci, ma su prescrizione medica e l’81,5% non usa mai medicinali senza di essa. LE PAURE – Tra i timori dichiarati dagli over65, segno della loro fragilita’, c’e’ la perdita dell’autosufficienza e’ al primo posto (citato dal 40,7%), prima persino della morte (17,8%), della perdita di una persona cara (17,7%) e della solitudine (16,6%). E tra i luoghi considerati meno funzionali alla propria condizione di anziano, e in cui ci si sente piu’ limitati, viene indicata la propria casa dalla maggioranza assoluta (75,5%) degli anziani, oppure il palazzo in cui si abita (34,2%). L’ASSISTENZA E LE CURE – Nel rapporto con i servizi sanitari, la figura del medico di famiglia rappresenta un nodo centrale nella cura delle malattie meno gravi e nell’accompagnamento dei pazienti verso operatori piu’ specializzati (52,9%). L’ospedale mantiene un ruolo chiave: l’89,5% si dichiara soddisfatto della pulizia degli ambienti, l’86,2% del comfort delle strutture, mentre l’84% del campione esprime un giudizio positivo circa la qualita’ del cibo, l’88,5% ritiene adeguati l’ impegno e la serieta’ professionale dimostrata dagli infermieri, il 93,6% quelli dei medici, il 91,4% valuta sufficienti i risultati delle cure. La famiglia resta una risorsa basilare: in caso di malattia l’ assistenza arriva innanzitutto dai familiari conviventi (coinvolti nel 93,5% dei casi nell’assistenza personale e nell’ 86,5% nel sostegno morale e nella compagnia), mentre i familiari non conviventi risultano interessati per circa l’84% di casi per l’ assistenza personale, il 76,1% per sostegno morale e compagnia, il 58,5% per favorire l’entrata in contatto con i servizi sanitari).