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Bush attaccato da ogni dove

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Dopo la denuncia di Stanley Hilton che lo accusa di essere il mandante dell’11 settembre e chiede 7 miliardi di dollari per risarcire le famiglie delle vittime, ecco l’accusa degli esperti del Belfer che sostengono non abbia protetto gli Usa da una possibile minaccia nucleare

Boston, 23 ott. – La Casa Bianca non ha fatto tutto il possibile per scongiurare la minaccia di un attacco terroristico con armi nucleari, Lo affermano gli esperti del ‘Belfer center for science and international affair’ di cui fanno parte, tra gli altri, Graham Allison, Ashton Carter e Mattew Bunn.
Appena qualche giorno fa il vicepresidente, Dick Cheney, aveva invitato a non trascurare la minaccia rappresentata da un gruppo terroristico che riuscisse a far entrare negli Stati Uniti un’arma nucleare e aveva assicurato che l’amministrazione Bush ha fatto tutto il possibile per impedirlo. Secondo il ‘Belfer’, le cose non stanno cosi’. Allison e Carter, entrambi docenti di Harvard e consiglieri a diversi livelli sul terrorismo nucleare, e Bunn, massimo esperto di ‘atomiche scomparse’ ed ex consigliere di Bill Clinton, sono convinti che su tre fronti la Casa Bianca abbia commesso degli errori: Russia, Iran e Corea del Nord.
In Russia, secondo gli esperti del Belfer, nei due anni successivi all’11 settembre il materiale utilizzabile per fabbricare ordigni nucleari era accessibile quasi quanto prima dell’attacco contro gli Stati Uniti. In Iran, durante la presidenza Bush, gli ayatollah hanno dato uno straordinario impulso allo sviluppo delle infrastrutture per la preparazione di armi atomiche, tanto da essere in grado di realizzarne una in pochi mesi. Durante l’amministrazione Bush, affermano ancora al Belfer, la Corea del Nord ha abbandonato il patto di non proliferazione, evitato le ispezioni e rigenerato abbastanza plutonio da fabbricare sei bombe atomiche: tutto senza andare incontro ad alcuna conseguenza.


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