Continua l’azione “umanitaria” di Jovanotti, Bono, Bob Geldof e amici musicanti vari per far cancellare il debito dei paesi poveri…
Continua pure la presa per il culo di tanti fans e persone mosse da uno spirito di giustizia… continua la battaglia ai mulini a vento, l’inutile sforzo, la lotta contro il nulla capitanata da coloro che prima urlano contro povertà, sfruttamento e ingiustizie, e poi, con le proprie canzoni, non rimpinguano solo le proprie tasche, ma soprattutto, e maggiormente, quelle delle rispettive case discografiche, non a caso multinazionali, baluardi del libero mercato e dello sfruttamento liberalcapitalista dei paesi poveri. Basterebbe ciò per sputare sulla loro coerenza…
Ma il punto non è tanto questo, quanto gli assurdi messaggi (in fin dei conti pro sistema, nonostante l’apparente antagonismo) che questi personaggi (non importa se in mala fede oppure in buona e con scarsa capacità analitica) continuano ad urlare ai quattro venti, con non casuale ampio spazio concesso sui mezzi d’informazione (costantemente asserviti al Potere; “OTTO” escluso, s’intende…): blaterano di cancellare il debito, organizzano concerti, sono ricevuti dal Papa… deviano in un vicolo cieco la strada di potenziali inesperti antagonisti!
Il motivo? Semplicemente, col tralasciare ogni studio serio su cosa sia il Nuovo Ordine Mondiale, questi “giullari” partono dal presupposto che la globalizzazione sia una tappa inevitabile e naturale della storia dell’uomo e in quanto tale solo da perfezionare… quando invece è un progetto (il Mondialismo) voluto da una elite finanziaria per i propri interessi, e perciò reversibile. Lasciate dunque perdere questi improvvisati “rivoluzionari”, questi ben remunerati politicanti da salotti bene e grandi palcoscenici. Vi accorgerete così che potrete pure cancellarlo ‘sto debito, azzerare gli interessi dovuti… ma che, con un sistema politico-economico mondiale come quello odierno, dopo un’iniziale illusione, tutto resterebbe come se non aveste annullato nulla; i paesi poveri tornerebbero a breve poverissimi, l’Occidente resterebbe ricco. Questa è la tragica e cruda logica del liberalcapitalismo: pochi ricchi sulla pelle di tanti poveri.
Ma soprattutto, vi renderete conto che non dovrete nemmeno faticare a lottare per una giusta battaglia umanitaria, quella del